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Livres anciens et modernes

SALLUSTIUS CRISPUS, C.

De coniuratione Catilinae. De bello Iugurthino. Oratio contra M.T. Ciceronem...(Ed. Aldus Manutius).

Venetiis, aedibus Aldi et Andreae Asulani soceri, mense aprili, 1509

5000,00 €

Pregliasco Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1509
Lieu d'édition
Venezia
Auteur
SALLUSTIUS CRISPUS, C.
Pages
pp.
Éditeurs
Venetiis, aedibus Aldi et Andreae Asulani soceri, mense aprili
Thème
Libri Antichi
Etat de conservation
En bonne condition
Reliure
Couverture rigide
Condition
Ancien

Description

>in-8, pp. (16), 279, (1), leg. settecentesca in pergamena, titolo in oro al dorso, tagli rossi. Ancora aldina sul tit. ed in fine, spazi con lettera-guida per le iniziali.
Lettera-dedicatoria di Aldo a Bartolomeo Alviano, uomo d'armi al servizio della Serenissima, protettore di dotti e letterati. Alle opere di Sallustio fanno seguito da pag. 160 alcuni scritti di Cicerone (''Oratio contra C. Crispum Sallustium'', di falsa attribuzione, e le ''Orationes quatuor contra Lucium Catilinam''), di Marcus Porcius Latrus (''Declamatio contra Lucium Catilinam'') e dello stesso Sallustio ''Orationes quaedam ex libris historiarum''.
Questa prima edizione aldina di Sallustio è poco comune, come quasi tutte le pubblicazioni di Manuzio impresse nel primo decennio del Cinquecento; l'imminente fine della Repubblica Veneta, oltre a ragioni belliche e politiche, influirono sicuramente sulla tiratura dei volumi usciti in quegli anni. La produzione di Aldo fu molto limitata, dopo anni di febbrile attività: tra il 1506 e il 1511, solo 8 edizioni in ottavo uscirono dalla sua tipografia.
Aldo - chiamato nell'ambiente bibliofilo con il solo nome proprio, come fosse un vecchio amico - fu una delle più straordinarie personalità dell'Umanesimo mondiale, e non solo in quanto tipografo: la sua abilità nel reperire e confrontare differenti codici manoscritti delle opere latine e greche ci ha permesso di giungere a quella che in molti casi è rimasta la versione definitiva dei testi classici, alcuni dei quali sarebbero in parte andati perduti. Come fece secoli dopo Giulio Einaudi con Pavese, Calvino e Vittorini, seppe attorniarsi di collaboratori eccezionali, come Pietro Bembo, Marco Musuro ed Erasmo da Rotterdam, del quale nel 1508 pubblicò gli “Adagia”. 
Nel 1501 introdusse - in Virgilio, Orazio e Petrarca – l'in-8vo e l'elegante carattere corsivo disegnato da Andrea Griffo. Il piccolo formato e l'inclinazione delle lettere permetteva un maggior numero di caratteri in ogni pagina ed un notevole risparmio economico, favorendo la diffusione della cultura. 
(Traccia di piccolo timbro e firma abrasa sul foglio di tit, aloni sui primi ff., chiose manoscritte coeve). Renouard 57.3. UCLA 86. Laurenziana 105. Adams S-139. STC 599.