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Livres anciens et modernes

EPICURO Antonio

CECARIA. - Tragicomedia del Epicuro Napolitano, intitulata la Cecaria, nuovamente aggiontovi un bellissimo lamento del Geloso con la Luminaria non piu posta in luce, con ogni diligentia revista, corretta, & ristampata.

per Nicolo d''Aristotile detto Zoppino,, 1532

1400,00 €

Malavasi Libreria Antiquaria

(Milano, Italie)

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Détails

Année
1532
Lieu d'édition
Vinegia,
Auteur
EPICURO Antonio
Éditeurs
per Nicolo d''Aristotile detto Zoppino,
Thème
LETTERATURA ITALIA 1500, CINQUECENTINA

Description

In-24 gr. (mm. 147x93), p. pergam. ottocentesca, cornice con doppio filetto ai piatti e decoraz. oro al centro, tit. oro al dorso, tagli dorati, dentelles dorate ai risg., 32 cc.nn. (l'ultima è bianca); grande vignetta xilografata al frontespizio (raffigura tre ciechi), ripetuta all'inizio della Illuminatione delli tre ciechi del Epicuro; al registro altra marca (S. Nicola con la mitra seduto in cattedra). In fine due Madrigali de l'autore medesimo. In questa composizione drammatica, tre ciechi, il primo dei quali accompagnato da una Guida, invocano la morte per la loro infermità causata dall'amore. Dal loro incontro nasce l'occasione per una descrizione delle proprie sventure e delle bellezze delle donne amate. L'apparizione di un sacerdote d'Amore compie il miracolo di far riacquistare la vista ai tre ciechi. Questo è in breve l'argomento della "tragicommedia". Fra le numerosissime edizioni uscite nel corso del sec. XVI, le prime riportano solo il "Dialogo di tre ciechi", mentre dal 1530 il testo viene completato dalla Luminaria' (nella quale compare il sacerdote d'Amore), a formare l'intera composizione poi conosciuta e tramandata come "Cecaria".Alcune edizioni della "Cecaria" portano come nome dell'autore Antonio Epicuro, confuso con il contemporaneo Pietro Antonio Caracciolo e con il Notturno Napoletano, mentre altri hanno ritenuto che il "napolitano" del titolo indicasse il luogo di nascita del suo A. Ne ignoriamo tuttora il vero cognome. Nato in Abruzzo e vissuto a Napoli (1472-1555), ebbe fama, oltre che come poeta latino e volgare, come maestro nell'arte delle invenzioni e delle imprese'. Così Diz. Biografico Italiani, XLIII, pp. 19-21.Cfr. Lancetti Pseudonimia, p. 93 - Melzi,I, p. 358 - Brunet,II,1016: Edition assez rare - Adams,I, p. 386.Leggerm. corto del marg. super., altrim. esemplare ben conservato.
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