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Livres anciens et modernes

Nettlau Max

Bakunin e l'Internazionale in Italia dal 1864 al 1872. Con Prefazione di Errico Malatesta

Edizione del Risveglio, 1928

45,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1928
Lieu d'édition
Ginevra
Auteur
Nettlau Max
Éditeurs
Edizione del Risveglio
Thème
Pensiero politico, Anarchia, Socialismo
Jaquette
Non
Etat de conservation
En excellent ètat
Langues
Italien
Dédicacée
Non
Print on demand
Non
Condition
Ancien
Premiére Edition
Non

Description

In-8°, pp. XXXI, 397, (3), brossura editoriale. Ottima copia. Prima edizione. Importante studio su Bakunin e su anarchismo e socialismo in quasi un decennio di storia italiana postunitaria compiuto dallo studioso che fu definito dal Rocker 'l'Erodoto dell'anarchia'. 'Gli anni di cui si tratta in questo libro, se non furono, nella vita dell’Internazionale italiana, i più ricchi di avvenimenti clamorosi, riescono nullameno i più interessanti della sua storia, poichè fu in quel periodo di tempo che si elaborarono e si fissarono le idee ed i propositi che spiegano tutto ciò che avvenne dopo in Italia, non solo nel seno dell’Internazionale propriamente detta, ma anche nel movimento anarchico che dall’Internazionale prese le mosse. E bisogna esser grati al compagno Nettlau per lo zelo con cui ha raccolto intorno a quell’opera documenti rari e preziosi che senza di lui sarebbero stati ignorati e forse, almeno in parte, sarebbero andati perduti per sempre. Dopo il 1872 e precisamente dopo la Conferenza di Rimini (agosto 1872) ed il Congresso internazionale di Saint-Imier, Svizzera (settembre 1872), che furono come la conclusione di tutto il lavoro preparatorio, l’Internazionale, che si sviluppò in Italia quando altrove era già moribonda, vi visse per diversi anni una vita intensa e tormentata. Si fece larga propaganda d’idee, si costituirono numerosi gruppi («sezioni» come si diceva allora) e federazioni; vi si tennero congressi nazionali e provinciali: si fecero tentativi insurrezionali seguiti da processi celebri, che conquistavano agl’internazionalisti le simpatie del pubblico.' (dalla prefazione di Malatesta).
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