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Livres anciens et modernes

TURI, Giovanna - GENTILINI, Giancarlo - TORRINI, Francesco

Baccio Maria Bacci 1888-1974. Traslucido di Ramuzzi e Trapani 15-29 ottobre 1988.

s.d.t.,

32,00 €

Govi Libreria Antiquaria

(Modena, Italie)

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Détails

Auteur
TURI, Giovanna - GENTILINI, Giancarlo - TORRINI, Francesco
Éditeurs
s.d.t.
Thème
Miscellanea di opere minori
Etat de conservation
En bonne condition
Langues
Italien
Reliure
Couverture rigide
Condition
Ancien

Description

Catalogo della mostra, tenutasi presso la Galleria Traslucido di Ramuzzi e Trapani dal 15 al 29 ottobre 1988. Il catalogo è racchiuso in una busta in cartone editoriale (mm 165x113) e contiene dieci cartoncini: uno con l'elenco delle opere esposte, due con informazioni biografiche sull'autore e sette con riproduzioni delle opere in mostra, di cui una a colori.
Baccio Maria Bacci (Firenze, 1888 – 1974) fu un pittore italiano proveniente da una famiglia di artisti. Trascorse l'infanzia a Bellosguardo, frequentando ambienti legati ai macchiaioli. Dopo la morte del padre visse in Germania, dove si avvicinò al simbolismo e al secessionismo. Tornato a Firenze nel 1905, studiò brevemente all'Accademia, ma insoddisfatto, iniziò un percorso autonomo.  Nel 1910 espose le sue prime opere ispirate a Cézanne. Tra il 1911 e il 1913 fu a Parigi, dove entrò in contatto con il cubismo e il futurismo, influenzato da Apollinaire e Severini. Le sue opere di questo periodo sperimentarono la scomposizione formale e cromatica. Dopo la Prima guerra mondiale, la sua pittura assunse toni più classicheggianti, ispirati alla tradizione rinascimentale toscana.  Negli anni Venti aderì al movimento del "Novecento Italiano" e partecipò a mostre in Italia e all'estero. Fu anche critico e scrittore, pubblicando saggi su arte e artisti italiani. In quegli anni realizzò importanti ritratti e dipinti a soggetto popolare o religioso.  Negli anni Trenta e Quaranta ricevette numerose commissioni per opere sacre, tra cui gli affreschi sul San Francesco alla Verna e diversi mosaici e vetrate. Continuò a dipingere anche opere da cavalletto, con uno stile vicino al "realismo magico".  Nel 1955 si trasferì a Roma, dove proseguì l'attività pittorica e la pubblicazione di studi sui macchiaioli. Morì a Firenze nel 1974.
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