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Livres anciens et modernes

Francesco M. Accinelli, Giuseppe Tubino

Artifizio con cui il Governo democratico di Genova passo' all'aristocratico

Per il Como, 1797

380,00 €

Coenobium Libreria

(Asti, Italie)

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Détails

Année
1797
Lieu d'édition
Genova
Auteur
Francesco M. Accinelli, Giuseppe Tubino
Éditeurs
Per il Como
Thème
storia di genova, simple

Description

In 24 (cm 10 x 14,5), pp. XVI + 150. Brossura rifatta con carta antica. Edizione originale di questo pamphlet politico di Francesco Accinelli, pubblicato postumo da Giuseppe Tubino nel 1797, a vent'anni di distanza dalla morte dell'autore avvenuta nel 1777, e dato alle stampe in epoca rivoluzionaria all'indomani della proclamazione della Repubblica Ligure. A democrazia appena proclamata, uscirono infatti alcuni scritti anti-aristocratici fra cui spiccava in particolare quest'opera in cui Accinelli idealizzava il passato comunale di Genova, e il suo regime politico prima del 1528, e dava avvio alla copiosa storiografia sul Medioevo genovese. "Il prete Francesco Maria Accinelli e' forse il grande sottovalutato della cultura genovese del Settecento. La sua indefessa attivita' di poligrafo, versato nella storia ecclesiastica e profana come nella cartografia, viaggiatore nel dominio di Terraferma e in Corsica, ha lasciato consistenti tracce nelle biblioteche genovesi, e non solo. Nessuno meglio di lui diede voce al patriottismo municipale, che assicuro' nella crisi della guerra di Successione austriaca, la sopravvivenza della Repubblica patrizia. Era un municipalismo virulento tanto nei confronti dei corsi ribelli (Accinelli deploro' la cessione dell'isola come il piu' tradizionalista dei patrizi), quanto delle pretese imperiali di supremazia su Genova, che si affanno' a confutare. Gli avversari del governo patrizio ebbero dunque in lui un formidabile contraddittore, pronto a gettare nella polemica il peso di una erudizione alluvionale, malamente contenuta in antiquati schemi annalistici continuamente travolti da digressioni e ricapitolazioni, spesso appoggiate a ricerche d'archivio. Ma era anche un patriottismo popolare che nell'opera per la quale fu a suo tempo piu' noto, l'anonimo 'Compendio delle storie di Genova' (ripubblicato nella versione completa solo in eta' risorgimentale), non risparmiava le critiche al patriziato, imputato di tiepidezza nella difesa della liberta' e degli interessi di Genova" (Carlo Bitossi, "La Repubblica e' vecchia. Patriziato e governo a Genova nel Settecento", 1995, p. 200). Proprio il Compendio dell'Accinelli, uscito anonimo e con falso luogo di stampa nel 1750, provoco' le ire del conte Ferdinando Arborio Gattinara di Sartirana, ministro sardo a Genova, di cui l'Autore aveva parlato male. Manno riferisce che l'opera fu fatta bruciare in piazza Banchi a Genova nel 1752. Accinelli si rifugio' in Svizzera e torno' a Genova solo quando il conte di Sartirana fu sostituito dal conte Ferrero di Lavriano.
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