Détails
Lieu d'édition
Castelvetrano,
Éditeurs
Lorenzo Settimo Lentini Edit. Tip.,
Edition
Edizione originale.
Description
brossura verde stampata in nero ai piatti,
Description
LIBROEdizione originale.Esemplare in condizioni eccellenti, ancora a fogli chiusi; proveniente in linea ereditaria dal tipografo editore Lentini di Castelvetrano.Seconda pubblicazione autonoma assoluta di Giovanni Gentile, nella forma della plaquette estratto autonomo dalla rivista «Helios». Rarissimo, censito in sole tre biblioteche specialistiche (Fondo Gentile, Uni Roma; Fondo Croce, Napoli; Fondo Centonze, Castelvetrano), sconosciuto alla bibliografia gentiliana di V.A. Bellezza e alla letteratura specialistica, del resto ignara di tutta la vicenda di «Helios» fino al lavoro di Gabriele Turi del 1993. -- Da rilevare l’errore di stampa nell’indicazione di fascicolo in copertina e frontespizio, laddove data l’altezza cronologica (1 novembre) non può trattarsi del n. 3 (sarà più credibilmente 33), visto che in luglio si era al n. 18-19. In quarta di copertina un embrionale catalogo editoriale propone la presente plaquette assieme a «Educazione classica» e all’analogo saggio estratto di Abdelkader Salza, «L’avvenire della letteratura in Italia» — Salza, normalista compagno di studi di Gentile, era ovviamente stato chiamato da quest’ultimo a collaborare con la rivista di Castelvetrano. Questo catalogo configura una vera e propria operazione editoriale compiuta da Lorenzo Lentini, il tipografo editore, che verso la fine del 1896 decide di pubblicare una serie di «opuscoli» con i saggi più meritevoli tratti da «Helios»: non si tratta, insomma, di banali estratti ‘ad usum auctoris’, ma di edizioni vere e proprie. -- «La battaglia contro il positivismo intrapresa da Gentile sulla scia del maestro Jaja e di Bernardo Spaventa, trovò già negli anni della Normale […] uno strumento d’intervento in quello che è probabilmente il primo periodico culturale di Castelvetrano, “Helios”. Dall’autunno 1895, quando la rivista appare, […] Gentile è tra i suoi più assidui collaboratori con ampi articoli firmati o con dense notizie bibliografiche, siglate o anonime […]. Sono interventi ‘minori’ […] ma hanno il pregio di essere affidati, nel periodo tormentato della crisi di fine secolo, alle pagine di una rivista non accademica in cui la vena critica e pedagogica di Gentile è più libera di esprimersi. In questo contesto Gentile si muove comunque in piena autonomia culturale e politica, soprattutto quando, dopo il primo anno di vita, “Helios” sembra essere diventata una sua creatura» (Turi). -- «Arte sociale», come e più che l’appena precedente «Educazione classica», riscosse il convinto plauso di Benedetto Croce: lo scritto, del resto, rifletteva l’attenta lettura del crociano ‘La critica letteraria’ (Roma 1894), ed è considerato dai ricercatori il primo passo verso una compiuta eleborazione del concetto di «forma», così centrale nella filosofia gentiliana.Turi, Giovanni Gentile e la cultura siciliana, 1895-1899 («Belfagor» 48,2, pp. 189-204)