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Livres anciens et modernes

DIOPHANTUS, Alexandrinus

Arithmeticorum libri sex,

et De numeris multangulis liber unus. Cum commentariis C. G. B, 1670

38000,00 €

Pregliasco Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1670
Lieu d'édition
Toulouse
Auteur
DIOPHANTUS, Alexandrinus
Éditeurs
et De numeris multangulis liber unus. Cum commentariis C. G. B
Thème
Libri Antichi
Description
coeva
Etat de conservation
En bonne condition
Langues
Italien
Reliure
Couverture rigide
Condition
Ancien

Description

>in-folio (mm 350x230), pp. (12), 64; 341; 48, legatura coeva in piena pergamena, dorso a cinque nervi, titolo in oro su tassello verde. Titolo con grande vignetta incisa in rame firmata da Rabault, con motto; elaborati frontalini e finalini incisi in rame, figure geometriche n.t.  Errore di paginazione a pp. 165-166, e 335-336. Buon esemplare su carta forte, restauri al tassello e a una cerniera, piccolo alone al titolo, qualche macchietta ad alcuni fogli, lieve gora d'umido nel margine interno dei primi dieci fogli. Senza l'errata come per la maggior parte degli esemplari conosciuti. Testo greco e latino su colonne parallele, commento latino su un'unica colonna. A cura di Claude Bachet de Méziriac (1581-1638). Prima edizione dei commentari di Pierre de Fermat sull'Aritmetica di Diofanto di Alessandria, nonché, prima enunciazione del teorema sulla teoria dei numeri. Poiché possedeva una copia dell'editio princeps greca del 1621, Fermat scrisse delle note sui problemi matematici posti da Diofanto, ma  morì senza alcuna intenzione di pubblicarle. Quando suo figlio Claude-Samuel scelse di includere le annotazioni in questa seconda stampa dell'opera, presentò il primo contributo di un matematico rinascimentale alla teoria dei numeri e il primo passo verso l'invenzione del calcolo differenziale. La più famosa delle 48 osservazioni di Fermat si trova a p. H3r: la prima enunciazione del suo celebre "Ultimo Teorema", che non fu dimostrato fino al 1995, quando Andrew Wiles, professore a Princeton, concluse una dimostrazione di 130 pagine. Fermat sosteneva di conoscere la prova, ma che gli mancasse lo spazio a margine per illustrarla ("Hanc marginis exiguitas non caperet"). Interessante chiosa manoscritta a pag 279 che riporta calcoli matematici.  Honeyman 893; Norman 777.DSB, IV, 573. Smith, Rara Arithmetica, p. 348.