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Livres anciens et modernes

Ungaretti, Giuseppe

Allegria di naufragi

Vallecchi,, 1919

950,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italie)

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Détails

Année
1919
Lieu d'édition
Firenze,
Auteur
Ungaretti, Giuseppe
Pages
pp. 245 [3 bianche]; in alcuni esemplari seguono 8 pagine numerate a sé di catalogo editoriale.
Éditeurs
Vallecchi,
Format
in 16°,
Edition
Prima edizione, parzialmente originale.
Thème
Poesia Italiana del '900
Description
brossura bianca, titoli al piatto anteriore e al dorso, prezzo e motto impresso a cerchio al piatto posteriore («C’est ici que l’on prend le bâteau»);
Premiére Edition
Oui

Description

LIBRO Prima edizione, parzialmente originale. Ottimo esemplare, piuttosto fresco e pulito, sostanzialmente integro anche alla copertina (da segnalare appena una fessura professionalmente fermata al dorso, che rimane tutto originale): non comune in queste condizioni. Dopo «Il Porto Sepolto» (1916) e la rarissima plaquette del 1919 «La Guerre. Une Poésie» - edita a Parigi dall’Étabilissement Lux» in ottanta copie firmate -, ecco la raccolta di poesie ungarettiane pubblicata da Vallecchi nel 1919. Posta sotto il titolo dichiaratamente leopardiano «Allegria di naufragi», la silloge riprende, con varianti, le poesie di «Il Porto Sepolto» e di «La Guerre», oltre ai componimenti apparsi, rispettivamente, su «Lacerba» nel 1915, «La Riviera Ligure» nel 1917, «La Raccolta» nel 1918, i quindici pubblicati nello stesso 1918 all’interno dell’«Antologia della Diana» (Libreria della Diana, Napoli) e dodici inediti. Suddivisa in undici sezioni, il senso di quest’opera – ripresa nel 1931, con nuove variazioni e un inedito, nella raccolta «L’Allegria» (Preda) – è perfettamente riassunto dai versi dell’iniziale «Preghiera»: «Concedimi Signore / di naufragare / a quel bacio / troppo forte / del giovine giorno». Benché non sia possibile arrestare quel continuo fluttuare nel mare spesso doloroso e imprevedibile dell’esistenza, è la speranza di toccare, almeno per un momento, un punto di gioiosa pace o di sollievo ad animare il poeta, risolvendo e spiegando così l’ossimoro contenuto in quell’ “allegria di naufragi”.
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