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Livres anciens et modernes

HEKEKYAN BEY; JOSEPH

A treatise on the chronology of siriadic monuments […]

printed by Taylor and Francis, 1863

1300,00 €

Demetra Libreria Galleria

(Milano, Italie)
Fermé jusqu'au 7 janvier 2025.

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Détails

Année
1863
Lieu d'édition
Londra
Auteur
HEKEKYAN BEY; JOSEPH
Éditeurs
printed by Taylor and Francis
Premiére Edition
Oui

Description

In 8vo (220x140 mm). xxxvii, 159, [1] pp. Con una tavola tipografica ripiegata più volte in fine e una tavola litografica a colori, a riprodurre la sezione di una piramide. Tela rossa coeva, con titolo in oro al piatto anteriore; una dedica alla carta di guardia anteriore. Qualche fioritura, un buonissimo esemplare in parte ancora a fogli chiusi.
Prima rarissima edizione, stampata “for private circulation” come annunciato al frontespizio, all’indomani delle importanti scoperte archeologiche fatte durante la campagna di scavi a Menfi ed Eliopoli nel 1850. Ingegnere armeno al servizio del governo ottomano, Joseph Hekekyan (1807-1875) collaborò con l’archeologo scozzese Leonard Horner (1785-1864) supervisionando gli scavi dei due antichi siti egizi. Utilizzando per la prima volta in assoluto la stratigrafia geologica, furono analizzati i sedimenti del Nilo accumulatisi intorno agli antichi reperti, e grazie alle intuizioni di Hekekyan fu dimostrato che individui civilizzati avevano vissuto in Egitto per almeno 13 mila anni prima della rilevazione. In questo capitale saggio compare inoltre per la prima volta a stampa il termine astrogeology da lui coniato: Hekekyan espone infatti la sua teoria secondo cui gli Egizi si fossero serviti dell’astrogeologia per la costruzione dei monumenti più antichi e imponenti, tra cui la stessa piramide di Giza; definì infatti queste opere “siriadiche” perché convinto che le loro misure dipendessero dai movimenti della stella Sirio. Nel libro inoltre Hekekyan adotta la visione francese secondo cui gli egiziani che hanno costruito i loro antichi monumenti erano molto più abili dei loro discendenti moderni. I suoi metodi possono essere paragonati a quelli usati oggi nell’archeologia nel Regno Unito e altrove.
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