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Grabados

MERCATOR (Kremer) Gerard

Siciliae Regnum

1589

850,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1589
Lugar de impresión
Amsterdam
Formato
490 X 345
Grabadores
MERCATOR (Kremer) Gerard

Descripción

La carta viene preparata da ' Gerard Mercator per il suo ' Italia, Sclavoniae et Graeciae tabula geographicae ' (Duisburg, 1589) che comprende un frontespizio allegorico e 22 carte geografiche della penisola, dei Balcani e della Grecia. Successivamente le carte sono ristampate nell’Atlantis Pars Altera ' (1595) ' pubblicato postumo alla morte del Mercatore, dallo stampatore di Duisburg ' Albert Buys, sotto la supervisione del figlio Rumold Mercator. Composto da sei parti – pubblicate separatamente tra il 1589 e il 1594 – comprende 107 mappe, tutte tranne la carta del mondo di Rumold, firmate da Gerard Mercator. Le lastre vennero poi acquistate da Jodocus Hondius, che tra il 1606 e il 1630 le utilizzò per il suo ' Atlas Sive Cosmographicae Meditationes de Fabrica Mundi, integrandole ed aggiornandole con proprie “nuove” carte. Delle mappe di Mercator sono note anche ristampe curate da Johannes Janssonius. Le edizioni Hondius e Janssonius ebbero un grande successo commerciale e furono stampate in più lingue, con il testo al verso della carta in latino, francese, tedesco e olandese. La carta è incisa con i connotati tipici dell'opera mercatoriana. Le montagne sono allineate in un concetto di area montuosa, non per indicare vere catene o valli, ed hanno una struttura con qualche differenza nella dimensione, ma simile per quanto riguarda la forma, con pendici verticali e cime piatte. Le città sono mostrate attraverso castelli più o meno grandi caratterizzati da tetti slanciati ed aguzzi, simili a cappelli di mago. ' Esemplare tratto da ' Atlas Sive Cosmographicae Meditationes de Fabrica Mundi ' di Jodocus Hondius. “Si tratta della prima carta della Sicilia moderna realizzata da Gerard Kremer (1512-1594) detto Mercatore, ritenuto dagli studiosi il più famoso geografo dopo Tolomeo, la cui bibliografia è tra le più abbondanti nel campo storico cartografico. Basti considerare che la sua prima biografia comparve già nel 1595, nel testo del suo Atlas, un anno dopo la morte. Nacque nel 1512 a Rupelmonde ma seguì corsi universitari a Leuven dove si diplomò nel 1532. Dal 1535 seguì corsi di matematica sotto la guida di Gemma Frisio. Si affermò subito come costruttore di strumenti scientifici e di globi, nonché rilevatore e car- tografo. Nel 1537 fu pubblicata la sua prima mappa della Palestina, mentre i suoi primi globi terrestre e celeste sono rispettivamente del 1541 e del 1551. ' Nel 1552 si trasferì a Duisburg, per evitare le persecuzioni religiose (era stato in prigione per quattro mesi a Rupelmonde con l'accusa di eresia), e divenne in breve cosmografo al servizio del duca Guglielmo. In questo periodo videro la luce le prime importanti opere cartografiche: una carta murale dell'Europa (1554), una della Lorena (1563) e delle isole britanniche (1564) per arrivare, nel 1569, al suo planisfero in proiezione a latitudine crescente (nota come proiezione di Mercatore) che lo consacrerà alla futura memoria. A tale periodo risale anche l'intenzione di realizzare una descrizione completa dell'Universo: stelle, terra, mare unitamente a una storia del mondo. Il risultato fu il suo primo atlante intitolato ' Atlas, sive cosmographicae meditationes de fabbrica mundi et fabbricati figura, stampato con tale titolo solo nel 1595, un anno dopo la sua morte, dal figlio Rumold. Le prime carte di quello che diverrà l'Atlas ' mercatoriano furono stampate sotto il titolo di Galliae Tabulae geographicae, The seventeene Provinces of the Lowe coun- tries, entrambe nel 1585, e Italiae, Sclavoniae, et Graeciae tabulae geographicae, nel 1589. In questo ultimo volume, compare per la prima volta la "Siciliae Regnum" disegnata da Mercatore. A differenza delle mappe di Ortelius, che utilizzava materiale di altri autori, quelle di Mercatore sono originali e provengono da sue personali osservazioni o elaborazioni. Il rame fu utilizzato in tutte le successive edizioni dell'atlante di Mercatore curate da Hondius e Janssonius fino al 1635; a parti. The map is prepared by Gerard Mercator for his ' Italia, Sclavoniae et Graeciae tabula geographicae ' (Duisburg, 1589), which includes an allegorical frontispiece and 22 maps of Italy, the Balkans and Greece. Later, the maps are reprinted in the ' Atlantis Pars Altera ' (1595) published posthumously after the death of Mercator, by the Duisburg printer Albert Buys, under the supervision of his son Rumold Mercator. Composed of six parts - published separately between 1589 and 1594 - it includes 107 maps, all except Rumold's map of the world, made by Gerard Mercator. The plates were then purchased by Jodocus Hondius, who between 1606 and 1630 used them for his ' Atlas Sive Cosmographicae Meditationes de Fabrica Mundi, ' integrating and updating them with his own "new" maps. Of Mercator's maps are also known reprints edited by Johannes Janssonius. The Hondius and Janssonius editions had a great commercial success and were printed in several languages, with the text on the back of the map in Latin, French, German and Dutch. The map is engraved with the typical connotations of Mercatorian work. The mountains are aligned in a mountainous area concept, not to indicate true chains or valleys, and have a structure with some differences in size, but similar in shape, with vertical slopes and flat tops. The cities are shown through more or less large castles characterized by slender and pointed roofs, similar to wizard hats. Example taken from the ' Atlas Sive Cosmographicae Meditationes de Fabrica Mundi ' by Hondius. “Si tratta della prima carta della Sicilia moderna realizzata da Gerard Kremer (1512-1594) detto Mercatore, ritenuto dagli studiosi il più famoso geografo dopo Tolomeo, la cui bibliografia è tra le più abbondanti nel campo storico cartografico. Basti considerare che la sua prima biografia comparve già nel 1595, nel testo del suo Atlas, un anno dopo la morte. Nacque nel 1512 a Rupelmonde ma seguì corsi universitari a Leuven dove si diplomò nel 1532. Dal 1535 seguì corsi di matematica sotto la guida di Gemma Frisio. Si affermò subito come costruttore di strumenti scientifici e di globi, nonché rilevatore e car- tografo. Nel 1537 fu pubblicata la sua prima mappa della Palestina, mentre i suoi primi globi terrestre e celeste sono rispettivamente del 1541 e del 1551. Nel 1552 si trasferì a Duisburg, per evitare le persecuzioni religiose (era stato in prigione per quattro mesi a Rupelmonde con l'accusa di eresia), e divenne in breve cosmografo al servizio del duca Guglielmo. In questo periodo videro la luce le prime importanti opere cartografiche: una carta murale dell'Europa (1554), una della Lo- rena (1563) e delle isole britanniche (1564) per arrivare, nel 1569, al suo planisfero in proiezione a latitudine crescente (nota come proiezione di Mercatore) che lo consacrerà alla futura memoria. A tale periodo risale anche l'intenzione di realizzare una descrizione completa dell'Universo: stelle, terra, mare unitamente a una storia del mondo. Il risultato fu il suo primo atlante intitolato ' Atlas, sive cosmographicae meditationes de fabbrica mundi et fabbricati figura, stampato con tale titolo solo nel 1595, un anno dopo la sua morte, dal figlio Rumold. Le prime carte di quello che diverrà l'Atlas ' mercatoriano furono stampate sotto il titolo di Galliae Tabulae geo- graphicae, The seventeene Provinces of the Lowe coun- tries, entrambe nel 1585, e Italiae, Sclavoniae, et Graeciae tabulae geographicae, nel 1589. In questo ultimo volume, compare per la prima volta la "Siciliae Regnum" disegnata da Mercatore. A differenza delle mappe di Ortelius, che utilizzava materiale di altri autori, quelle di Mercatore sono originali e provengono da sue personali osservazioni o elaborazioni. Il rame fu utilizzato in tutte le successive edizioni dell'atlante di Mercatore curate da Hondius e Janssonius fino al 1635; a partire dal 1636 il rame risulta modificato nel cartiglio e nel tratteggio del mare e continuò ad essere stamp. Cfr.