Grabados
Luigi Calamatta (Civitavecchia 1801 – Milano 1868)
Ritratto dell'attrice Elver, 1824
200,00 €
Il Bulino Antiche Stampe s.r.l.
(Milano, Italia)
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Detalles
Descripción
misure: mm 214 x 152
Incisore e patriota italiano. Rimasto presto orfano, venne affidato allo zio Giovanni Antonio che lo fece studiare a Roma presso l'Ospizio di San Michele. Proprio qui egli iniziò ad interessarsi al disegno e praticò l'incisione con il maestro Antonio Ricciani (1755-1836) e Domenico Marchetti (1780-1844 post). Importante, nella sua formazione, fu l'esperienza parigina dove collaborò per anni con l'incisore Taurel. Del rapporto di amicizia con il famoso pittore neoclassico J. A. D. Ingres (Montauban 1780 - Parigi 1867) ci resta uno splendido disegno del 1828 con un giovane Calamatta dall’aspetto ribelle intento a incidere. Compì poi viaggi di studio in Germania e in Olanda. Tornò in Italia nel 1829 a causa di problemi di salute e cominciò il bulino della Gioconda per cui ricevette la medaglia d'oro nel 1855 alla I Esposizione universale di Parigi. Durante la sua vita ricevette diversi premi, riconoscimenti e cattedre come quella di Brera. Nel 1858 depositò in Italia il brevetto per l'acciaiatura dei rami, già in uso in Francia, si tratta di un espediente tecnico che rallentava l’usura delle lastre in modo da poter ottenere un numero maggiore di copie.
Questo foglio, insieme al ritratto di Cheron, rappresenta il contributo di Calamatta a una serie di 100 ritratti di attori e cantanti derivati da disegni di Deveria e pubblicati a Parigi. Calamatta si prestò a questo lavoro per sole ragioni economiche ma dovette presto rinunciarvi poiché la sua precisione e rigore esecutivo, il suo approccio serio e classico non coincidevano con le esigenze dell’editore che avrebbe voluto un lavoro più superficiale e rapido. In questo foglio viene rappresentata l'attrice Elver. Figura a mezzo busto, raffigurata frontalmente con il corpo leggermente girato a destra. Attraverso l'abile uso del bulino viene tracciato un ritratto molto dettagliato. Lo sfondo, in corrispondenza del volto è lasciato bianco per far emergere i ricci voluminosi che incorniciano un volto paffuto. Gli occhi sono piccoli e il suo sguardo sembra quasi assente, la bocca è carnosa e ha la fossetta sul mento. Attraverso l’incrociarsi delle linee l'abito creato con effetti chiaroscurali diventa quasi tangibile. Nel margine inferiore, oltre l'immagine, è inciso: Daveria del. 1824 Calamatta Scul. Un altro esemplare di questa lastra è conservato presso il Comune di Civitavecchia (n00116763)
Impressione eccellente, su carta cina applicata. Ottimo stato di conservazione. Ampi margini oltre la battuta del rame.
Bibliografia: V. Corbucci, Luigi Calamatta incisore, 1886, pag. 36.