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Grabados

HONDIUS Hendrick

Patria del Friuli olim Forum Iulii

1636

550,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1636
Lugar de impresión
Amsterdam
Formato
485 X 380
Grabadores
HONDIUS Hendrick

Descripción

Carta tratta dell'Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi ' curato da Hendrick Hondius. Basata sulla carta di Giovanni Antonio Magini pubblicata nel 1620 a Bologna. Nel 1604, Jodocus Hondius (1563-1612) - probabilmente tramite Cornelis Claesz - acquistò le matrici in rame dell'Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi ' di Gerard Mercator all’asta. Aggiunse circa 40 mappe, comprese nuove mappe dei continenti e importanti mappe regionali delle Americhe, prima di pubblicare una nuova edizione dell’opera, nel 1606, in concorrenza con il ' Theatrum Orbis Terrarum ' di Ortelius. Poiché molte delle mappe erano più aggiornate, la raccolta di Mercator & Hondius sostituì effettivamente il ' Theatrum ' di Ortelius. ' ' L’atlante del 1606 include tutte le 107 mappe dell’edizione del 1595, oltre a 37 nuove mappe, abilmente incise dallo stesso Hondius. La seconda edizione della raccolta seguì già nel 1607/08, mentre la prima edizione in un’altra lingua, il francese, fu messa sul mercato nel 1609. Apparentemente questa fu considerata come la terza edizione, perché nel 1611 apparve l'Editio Quarta, ' con un totale di 150 mappe. Dopo la morte di Jodocus Hondius (1612) la sua vedova e i suoi figli continuarono la stampa dell’atlante. Jodocus Junior ( o Jodocus II, 1594-1629) produsse diverse ristampe tra il 1613 e il 1619, sempre con le stesse 150 mappe; nel 1619 furono invece aggiunte sei nuove mappe. Dopo il 1620 la pubblicazione venne curata da Hendrick (Henricus) Hondius (1597-1651), il secondo figlio di Jodocus senior. Varie edizioni apparvero, nel 1623, 1628 e 1630. Hendrick fu il primo ad apportare dei veri cambiamenti: nell’edizione del 1628 firmò alcune mappe di Mercatore con il proprio nome. Nel 1630, quando probabilmente stava già collaborando con suo cognato Johannes Janssonius, aggiunse nove nuove carte. ' Le carte dell'Italia, di derivazione maginiana, vengono stampate per la prima volta nel ' Theatrum Italiae in quo Eius Regna, Domina, Ducatus, Et Speciatim Illorum Provinciae, Tabulis Accuratissimis, Iam, De Novo in Lucem Editio, Describunter, Quorum Sequens Pagina Indicabit, stampato ad Amsterdam da Hendrick Hondius nel 1636. Sebbene con l'imprint di Hondius, la raccolta contiene anche carte firmate da Johannes Janssonius (cfr. Koeman, ' Atlas Neerlandici, vol. II pp. 379-380, Me 43). “Essa è una derivazione diretta dalla carta particolare del Friuli, con titolo uguale, contenuta nell'Atlante maginiano, rispetto alla quale presenta solo diversità di carattere stilistico, che ne fanno un prodotto innegabilmente migliore nella forma. Sono state mantenute le stesse posizioni del cartiglio e della scala, la quale, però, è stata modificata nel rapporto. I limiti della regione rappresentata coincidono con quelli del Magini, salvo l'unica eccezione riguardante una sotti- le striscia del lato orientale. Non corrispondono, però, i valori di longitudine riportati sulle fasce marginali. Del tutto identico è il disegno delle coste e del reticolo idrografico, al punto che il corso del Motegano f., cioè del fiume Monticano, non è stato completato come, invece, la sostituzione della dedica con la figura del putto che regge le cornucopie avrebbe permesso; vi sono riportate, con estrema cura, le stesse sedi umane e sono ripetuti tutti gli errori. Si notano soltanto alcune omissioni, (come quelle di S. Serno per S. Servolo vicino a Trieste o di Antignano, Villa de Cani e S. Antonio nella penisola istriana dovute, forse, al predetto spostamento dell'inquadra- tura), qualche insignificante differenza di grafia nella . nomenclatura (come Cra M. al posto del maginiano cra M., risultato da una omissione da parte dell'incisore per indicare gli Ocra M., nell'alto corso dell'Isonzo, o Punta Distrugnan per Punta distrugnan); oppure qualche lieve storpiatura come Basaldello per Basaldella. Ben poca cosa, come si vede, che però diventerà significativa se di queste piccole diversità ci servire. Map taken from the ' Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi ' edited by Hendrick Hondius and based on the work by Giovanni Antonio Magini. In 1604, Jodocus Hondius (1563-1612) – probably trought Cornelis Claesz - bought the copperplates of Mercator’s ' Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi ' at the auction of Gerard Jr.’s effects. He added about 40 maps, including new maps of the Continents and important regional maps of the Americas, before publishing a new edition of the Atlas, in 1606, in competition with Ortelius’ ' Theatrum Orbis Terrarum. As many of the maps were more up-to-date, the Mercator-Hondius Atlas effectively superseded Ortelius’ ' Theatrum. ' This atlas from 1606 include all 107 maps from the 1595 edition, as well as 37 new maps, skillfully engraved by Hondius, of various authors. The second edition of the Mercator-Hondius atlas followed as soon as 1607/08. The first edition in another language, French, was put on the market in 1609. Apparently this one was regarded as the third edition, because in 1611 ' Editio Quarta ' appeared with a total of 150 maps. After the death of Jodocus Hondius in 1612 his widow and sons continued the publication of the ' Atlas. ' For instance Jodocus Junior (1594-1629) produced several new editions of the ' Editio Quarta ' between 1613 and 1619, each with the same 150 maps. Finally in 1619 the last edition of this atlas followed, to which six new maps were added. After 1620 the publication of the ' Atlas ' was continued by Henricus Hondius (ca. 1596/97-1651), the second son of Jodocus senior. Various editions appeared, in 1623, 1628 and 1630. Henricus Hondius was the first to make some real changes: in the 1628 edition he provided some Mercator maps with his own name. In 1630, when he was probably already cooperating with his brother-in- law Johannes Janssonius, Henricus added nine new maps. The maps of Italy, derived from Magini, were first printed in the ' Theatrum Italiae in quo Eius Regna, Domina, Ducatus, Et Speciatim Illorum Provinciae, Tabulis Accuratissimis, Iam, De Novo in Lucem Editio, Describunter, Quorum Sequens Page Indicabit, printed in Amsterdam by Hendrick Hondius in 1636. Although imprinted by Hondius, the collection also contains maps signed by Johannes Janssonius (see Koeman, ' Atlas Neerlandici, vol. II pp. 379-380, Me 43). “Essa è una derivazione diretta dalla carta particolare del Friuli, con titolo uguale, contenuta nell'Atlante maginiano, rispetto alla quale presenta solo diversità di carattere stilistico, che ne fanno un prodotto innegabilmente migliore nella forma. Sono state mantenute le stesse posizioni del cartiglio e della scala, la quale, però, è stata modificata nel rapporto. I limiti della regione rappresentata coincidono con quelli del Magini, salvo l'unica eccezione riguardante una sotti- le striscia del lato orientale. Non corrispondono, però, i valori di longitudine riportati sulle fasce marginali. Del tutto identico è il disegno delle coste e del reticolo idrografico, al punto che il corso del Motegano f., cioè del fiume Monticano, non è stato completato come, invece, la sostituzione della dedica con la figura del putto che regge le cornucopie avrebbe permesso; vi sono riportate, con estrema cura, le stesse sedi umane e sono ripetuti tutti gli errori. Si notano soltanto alcune omissioni, (come quelle di S. Serno per S. Servolo vicino a Trieste o di Antignano, Villa de Cani e S. Antonio nella penisola istriana dovute, forse, al predetto spostamento dell'inquadra- tura), qualche insignificante differenza di grafia nella . nomenclatura (come Cra M. al posto del maginiano cra M., risultato da una omissione da parte dell'incisore per indicare gli Ocra M., nell'alto corso dell'Isonzo, o Punta Distrugnan per Punta distrugnan); oppure qualche lieve storpiatura come Basaldello per Basaldella. Ben poca cosa, come si vede, che però diventerà significativa se di queste piccole diversità ci serviremo in seguito. Cfr.
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