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Grabados

La Depositeria di S.A.R. pagher‡ al latore del presente Biglietto lire . nel termine di mesi sei per valuta d'una librra di paoli e testoni Romani coniati avanti l'anno 1700 stata consegnata da . questo di 176. a me infrascritto Cassiere. Ed il presente Biglietto sar‡ ricevuto per detta somma in pagamento da qualunque Camarlingo pubblico anco prima della scadenza del sopra espresso termine a piacimento del Latore suddetto. Dato in Firenze questo di . 176.

700,00 €

Taberna Libraria - Lucarelli Federica

(Pistoia, Italia)

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Detalles

Editor
1767
Materia
Stampe antiche - Carte geografiche

Descripción

Cartamoneta incisa su rame (madre e figlia), datata 176(7), cm. 16x34, biglietto non emesso, sul cui rovescio Ë stampata una sanguigna impressa con una lastra in rame, diametro mm. 135, del 1646, incisa e firmata da Stefano della Bella (viandante con cavalli) Rarissimo titolo conosciuto esclusivamente per la preesenza di 11 reperti proposti ad un'asta di alcuni anni fa ma con datazione successiva 1776. "Al fine di promuovere la circolazione della cartamoneta nella Toscana, nel 1776 il Granduca Pietro Leopoldo emanÚ una disposizione per invogliare la popolazione a convertire le monete d'argento in biglietti della Depositeria di S.A.R. Per rendere difficile la falsificazione dei biglietti e per renderli pi˘ attraenti, il Granduca fece stampare sul rovescio alcune incisioni di pregevoli artisti, come Antonio Tempesta, Stefano della Bella, Jacques Callot, Theodor Verkruysle, le cui incisioni su lastre di rame erano custodite nelle collezioni medicee.Nessun biglietto emesso Ë giunto sino a noi, al punto che, come descritto nel catalogo "La cartamoneta Italiana, Vol. II" di Crapanzano-Giulianini, questi biglietti erano sconosciuti sino a quando, negli anni Settanta, qualche raro esemplare Ë stato proposto sul mercato dell'antiquariato come stampa d'epoca. In tempi recenti si Ë verificato un ulteriore ritrovamento negli archivi di una famiglia patrizia fiorentina, immediatamente assorbito dai collezionisti numismatici, da cui provengono anche gli undici rarissimi reperti qui proposti."