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Grabados

DUVAL Pierre

L'Europe

1656

250,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1656
Lugar de impresión
Parigi
Formato
122 X 102
Grabadores
DUVAL Pierre
Descripción
cf. J. Hubbard, Japoniae Insulae. The Mapping of Japan, pp. 199-201, n. 28; cf. Burden, The Mapping of America, n. 322, II/II; cf. Pastoureau (1984) p. 136; cf. Betz, The Mapping of Africa, pp. 294, 295, n. 85.

Descripción

Acquaforte, 1656 circa, con coloritura coeva dei contorni, in buone condizioni.Esemplare del secondo stato di due, con l’imprint di Jacques Lagniet e la data del 1661.La mappa proviene dal rarissimo foglio intitolato “L’Europe par P. Du Val Geographe du Roy”, dal quale è stato ritagliato all’epoca - come anche certificato dalle antiche iscrizioni a inchiostro su alcune delle mappe - venendo applicato su un supporto di carta contemporanea, a formare un piccolo atlante in-sedicesimo oblungo.Non abbiamo trovato bibliografia su questo foglio d’Europa, pertanto ci riferiamo alla scarsa letteratura sui fogli che rappresentano gli altri continenti.Secondo Philip Burden (che descrive la carta dell’America), lo scopo di questa rara curiosità cartografica di Pierre Duval non è noto. Fa parte di un insieme di quattro tavole raffiguranti i continenti. Può essere datato, per motivi cartografici, all’incirca nel 1656. Burden descrive un solo esemplare di primo stato e due prove con l’indirizzo di Lagniet.La mappa dell'Asia è stata recentemente descritta da Jason Hubbard, che elenca un solo esemplare di primo stato e 5 di secondo (cfr. Japoniae Insulae, The Mapping of Japan, p. 201).Richard Betz descrive 3 stati del foglio dell’Africa: senza la data, con l’imprint di Jacques Lagniet e la data del 1661, e con tracce di cancellazione sui suoi indirizzi (cfr Betz, The Mapping of Africa, pp. 294, 295). Elenca un solo esemplare di primo stato, tre copie di quello stampato da Lagniet e tre del foglio con l’indirizzo abraso. Di un secondo stato del foglio del continente europeo, siamo stati di censire solo l’esemplare conservato presso la Bibliotheque National de France, unica istituzione che vanta nella propria raccolta tutti e quattro i fogli dei continenti di Pierre Duval e Jacques Lagniet. Etching, circa 1656, with contemporary outline colour, good condition.Example of the second state, with the imprint of Jacques Lagniet and the date 1661.The map comes from the very rare sheet entitled “L’Europe Par le Sieur Du Val Geographe Ord. du Roy”, from which it was cut at the time and laid down on contemporary laid paper support, to form a small atlas, as certified by the ancient ink inscriptions on some of the maps.We have not found bibliography on this sheet of Europe, we therefore refer to the scarce literature on the sheets representing the other continents.According with Philip Burden “The purpose of this rare curiosity by Pierre Duval is not known. It forms part of a set of the four known continents. It can be dated to apporximately 1656 […] The second state bears the additional imprint of Jacques Lagniet and the date 1661” (cf. Burden, The Mapping of North America, pp. 417-418, n. 322). The map of Asia is recently described by Jason Hubbard: “This miniature map of Japan is on a sheet of maps of Asia. Besides the map of the Asian continent there are 17 detailed maps including Turkey, the Holy Land, Georgia and Arabia. […] This map was issued as a loose sheet of Asia maps; similar maps are known for Africa, America and Europe” (cf. Japoniae Insulae, The Mapping of Japan, p. 201).Richard Betz describes 3 states of the broadsheet of Africa: without the date, with the imprint of Jacques Lagniet and the date 1661, and with traces of erasure on his addres (cf. Betz, The Mapping of Africa, pp. 294, 295). According Hubbard the third state of the map of Asia is only an assumption.Of a second state of the broadsheet of Europe, we are able to find only the example at the Bibliotheque National de France. Cfr. cf. J. Hubbard, Japoniae Insulae. The Mapping of Japan, pp. 199-201, n. 28; cf. Burden, The Mapping of America, n. 322, II/II; cf. Pastoureau (1984) p. 136; cf. Betz, The Mapping of Africa, pp. 294, 295, n. 85.
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