Carta geografica per la prima volta inserita nel'operal Atlas Major, circa 1680. Adornata da cartigli contenenti le vedute e piante di Messina, Palermo, Catania e Trapani, oltre ad una pianta di Messina indicata per errore come Milazzo. Dato il successo che riscosse, la carta fu ristampata nei primi decenni del secolo successivo dagli editori Covens e Mortier e dagli Ottens. Per qualità della coloritura e tipologia della carta assegnamo questa lastra alla tipografia Ottens, datando la tiratura intorno al 1730. “Frederick de Wit (1630-1706), incisore e commerciante di mappe, era nativo di Gouda ma ottenne la cittadinanza di Amsterdam a seguito del matrimonio, nel 1661, con Maria van der Waag. In questa città lavorava già dal 1648. Quasi tutti i suoi atlanti sono privi di data per cui la loro collocazione temporale è alquanto difficoltosa. Basta confrontare le raccolte della British Library, della Library of Congress e della Nordenkiöld Collection per rendersi conto dei difficili, a volte impossibili, confronti tra l'una e l'altre copie. Lo stesso Koeman, nel suo impareggiabile reperto- rio, è costretto a ordinare i suoi atlanti secondo il numero di mappe in essi presente. Una possibilità di datare le sin- gole mappe, o i frontespizi, proviene dalla concessione del privilegio a stampare, ottenuta nel 1689. In questa carta della Sicilia manca l'indicazione relativa al privilegio, circostanza che la collocherebbe a una data anteriore al 1689. Un altro termine temporale, post quem, potrebbe essere for- nito da un atlante di de Wit con 50 carte, pubblicato nel 1666, nel quale compare solo la "Tabula Italiae, Corsicae, Sardiniae" (Maritime Museum, n. 190). Koeman riporta una copia dell'Atlas di de Wit, con 26 carte, dove compare l'isola di Sicilia, e lo data al 1680 [?], che assumo, pertanto, come possibile periodo di edizione della carta. Entro la cornice, in basso al centro, compare la seguente scritta: ' "Gedruckt tot Amsterdam by Frederick de Wit inde Kalverstraet by den Dam inde Witte Paskaert", mentre nel cartiglio in basso a destra compare la dedica ' a Joannes Uy- tenbogaert ' sormontata dal suo stemma nobiliare. La carta della Sicilia compare in via sporadica in atlanti compositi della fine del XVII secolo, come ad esempio quello conservato nella British Library, datato tra il 1693 e il 1694. Parecchie delle mappe pubblicate da de Wit subirono modifiche nel corso degli anni, dall'aggiunta del privilegio, al reticolato con lettere per la ricerca dei luoghi, ma non sembra essere stata questa la sorte di questo rame della Sicilia: forse, anche a causa dell'orientamento non convenzionale, l'immagine dell'isola fu modificata intorno al 1695.” (cfr. V. Valerio in Sicilia 1477-1861, p. 300). Incisione in rame, bellissima coloritura coeva, in ottimo stato di conservazione. ' Bibliografia L. Dufour - A. La Gumina, "Imago Siciliae", p. 142; Valerio-Spagnolo "Sicilia 1477-1861", pp. 300-302, n. 131. Map published for the first time in the Atlas Major, 1680 circa. It is decorated with cartouches depicting views and plans of Messina, Palermo, Catania and Trapani, and a plan of Messina erroneously called Milazzo. Due to the great outcome, the map was reissued in the first years of 1700 by Covens and Mortier and by the Ottens. The quality of the colour and the paper make us presume it was published by Ottens, around 1730. “Frederick de Wit (1630-1706), incisore e commerciante di mappe, era nativo di Gouda ma ottenne la cittadinanza di Amsterdam a seguito del matrimonio, nel 1661, con Maria van der Waag. In questa città lavorava già dal 1648. Quasi tutti i suoi atlanti sono privi di data per cui la loro collocazione temporale è alquanto difficoltosa. Basta confrontare le raccolte della British Library, della Library of Congress e della Nordenkiöld Collection per rendersi conto dei difficili, a volte impossibili, confronti tra l'una e l'altre copie. Lo stesso Koeman, nel suo impareggiabile reperto- rio, è costretto a ordinare i suoi atlanti secondo il numero di mappe in essi presente. Una possibilità di datare le sin- gole mappe, o i frontespizi, proviene dalla concessione del privilegio a stampare, ottenuta nel 1689. In questa carta della Sicilia manca l'indicazione relativa al privilegio, circostanza che la collocherebbe a una data anteriore al 1689. Un altro termine temporale, post quem, potrebbe essere for- nito da un atlante di de Wit con 50 carte, pubblicato nel 1666, nel quale compare solo la "Tabula Italiae, Corsicae, Sardiniae" (Maritime Museum, n. 190). Koeman riporta una copia dell'Atlas di de Wit, con 26 carte, dove compare l'isola di Sicilia, e lo data al 1680 [?], che assumo, pertanto, come possibile periodo di edizione della carta. Entro la cornice, in basso al centro, compare la seguente scritta: ' "Gedruckt tot Amsterdam by Frederick de Wit inde Kalverstraet by den Dam inde Witte Paskaert", mentre nel cartiglio in basso a destra compare la dedica ' a Joannes Uy- tenbogaert ' sormontata dal suo stemma nobiliare. La carta della Sicilia compare in via sporadica in atlanti compositi della fine del XVII secolo, come ad esempio quello conservato nella British Library, datato tra il 1693 e il 1694. Parecchie delle mappe pubblicate da de Wit subirono modifiche nel corso degli anni, dall'aggiunta del privilegio, al reticolato con lettere per la ricerca dei luoghi, ma non sembra essere stata questa la sorte di questo rame della Sicilia: forse, anche a causa dell'orientamento non convenzionale, l'immagine dell'isola fu modificata intorno al 1695.” (cfr. V. Valerio in Sicilia 1477-1861, p. 300). Copper engraving, in excellent condition. ' Bibliografia L. Dufour - A. La Gumina, "Imago Siciliae", p. 142; Valerio-Spagnolo "Sicilia 1477-1861", pp. 300-302, n. 131. Cfr.