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Grabados

RAMELLI, AGOSTINO.

Dell'Artificiose Machine. Figure XXIX.

90,00 € 100,00 €

Botteghina D'arte Galleria Kúpros Studio Bibliografico

(Rosignano Solvay, Italia)

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Detalles

Grabadores
RAMELLI, AGOSTINO.
Materia
Decorativo - (Architettura, Ingegneria)

Descripción

1585. Incisione in rame all'acquaforte, b/n, cm 23 x 34,5 (il foglio). Ingiallimento con aloni più evidenti, un po' irregolare il margine dell'attaccatura al volume, buona impressione e discreto lo stato di conservazione. Agostino Ramelli (Ponte Tresa, 1531 - 1608) è stato un ingegnere italiano del XVI secolo. La sua fama gli deriva dalla sua unica opera pubblicata: "Le diverse et artificiose machine del Capitano Agostino Ramelli Dal Ponte Della Tresia Ingegniero del Christianissimo Re di Francia et di Pollonia: nelle quali si contengono uarij et industriosi Mouimenti, degni digrandißima speculatione, per cauarne beneficio infinito in ogni sorte d'operatione". L'opera, dedicata al re di Francia, pubblicata a Parigi nel 1588, consiste di 195 capitoli, ciascuno dei quali contiene l'illustrazione e la descrizione, in francese e in italiano, di una diversa macchina. Si tratta nella maggioranza dei casi di macchine per il sollevamento dell'acqua (norie, viti di Archimede e soprattutto una grande varietà di pompe), ma sono presenti anche vari tipi di mulini, seghe idrauliche e altre macchine azionate dalla forza dell'acqua, nonché gru, fontane e strumenti di interesse bellico. Tra questi ultimi un rivoluzionario carro armato anfibio la cui struttura, costituita da assi di legno, era a tenuta stagna. Quando si muoveva su terreno utilizzava quattro ruote normali, mentre se doveva attraversare dei corsi d'acqua usava due ruote a pale, manovrate a braccia. Recentemente è divenuta popolare la ruota di libri, ossia una sorta di leggio rotante per consentire la contemporanea consultazione di più testi, che pur essendo forse la meno utile delle 195 macchine, è stata considerata da qualcuno una prefigurazione dei moderni sistemi ipertestuali. Le macchine di Ramelli usano tutti i tipi di ingranaggi che sarebbero stati usati nei secoli successivi e vari tipi di valvole. Il "Theatrum machinarum" pubblicato da Jacob Leupold dal 1724 al 1739, che a suo volta costituì la principale fonte della scuola meccanica di Gaspard Monge, dipende ancora in larga misura dall'opera di Ramelli. Poiché nell'opera mancano completamente illustrazioni di fortificazioni, che costituivano il principale interesse professionale dell'autore, probabilmente Ramelli intendeva dedicare loro un altro libro. L'unica altra opera nota di Ramelli è un manoscritto inedito e incompleto dedicato alla descrizione di un elaborato strumento per il rilevamento. Il manoscritto ne descrive anche possibili usi militari.