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Grabados

CORONELLI Vincenzo

Citta di Venetia Descritta dal P. Coronelli Cosmografo Della Serenissima Republica

1693

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Antiquarius Libreria (Roma, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1693
Lugar de impresión
Venezia
Formato
815x500
Grabadores
CORONELLI Vincenzo
Descripción
Schulz (1970) n.74.; Cassini (1971) n 52; Romanelli-Biadene (1982) n 52; Moretto, n. 114.

Descripción

Grande e decorativa pianta prospettica della città di Venezia.A sinistra troviamo il titolo: Città di Venetia descritta dal P. Coronelli Cosmografo della Serenissima Republica. In alto a destra: Dedicata All'Illustrissimo Signo Abbate Abbondio Rezzonico Patrizio Veneto 1693. "La pianta, decorata da un cartiglio a nastro attorcigliato che la incornicia e in cui sono raffigurati gli stemmi delle città della Repubblica veneta, è ripresa dalla pianta prospettica del Merian del 1635, aggiornata con l'aggiunta della basilica della Salute. Disegnata da anonimo (l'attribuzione del disegno al Coronelli è da ritenersi incerta) venne pubblicata dal P. V. Coronelli nel suo Corso Geografico Universale ed in seguito compreso nell'Isolario" (cfr. Romanelli-Biadene, p. 56). Il secondo stato di questa pianta non comprende la dedica all'abate Rezzonico.Acquaforte e bulino, stampata su carta vergata coeva, rifilata al rame o con piccoli margini. Opera tratta dall’Isolario dell’Atlante Veneto del P. Coronelli, In Venetia MDCXCVI. Coronelli visse un periodo di straordinaria fecondità editoriale a partire dal 1689, quando ebbe la cattedra di geografia presso l'Università alle Procuratie, con la pubblicazione, nel 1690, del primo volume dell'Atlante Veneto. In effetti sotto il nome di Atlante Veneto va tutta la raccolta di tredici opere composte nell'arco del decennio successivo, dall'Isolario allo Specchio del mare. L'Isolario mira, con una barocca e minuziosa ricerca del dettaglio, alla celebrazione dei possedimenti della Serenissima. Monumentale raccolta di carte e vedute di isole, rappresenta l'ultimo degli “isolari” concepiti, che, tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo, vennero progressivamente soppiantati dagli atlanti di moderna concezione, opere a stampa caratterizzate da crescente precisione scientifica e da sempre minore pregio artistico. Sulla scia delle nuove conquiste coloniali le rappresentazioni cartografiche vennero ad assumere un carattere sempre più tecnico, fino ad allora piuttosto arbitrario. La pianta era telata - supporto rimosso. Al verso sono presenti numerose abrasioni con parziale perdita del testo descrittivo; inoltre sono visibili tracce di colla. Altri restauri perfettamente eseguiti al recto, nel complesso in buono stato di conservazione. Esemplare decorativo, non in qualità collezzionistìca, tuttavia dal grande sapore e fascino. "Comunemente considerata una tra le più belle, è certamente la più conosciuta e apprezzata pianta di Venezia" (cfr. Moretto, n. 114).
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