Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Grabados

DE SANCTIS Gabriello

Carta Generale della Sicilia avanti il dominio de' Romani

1856

200,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

Habla con el librero

Formas de Pago

Detalles

Año de publicación
1856
Lugar de impresión
Napoli
Formato
275 X 320
Grabadores
DE SANCTIS Gabriello

Descripción

Carta geografica tratta dal raro ' Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie tratto dalla Gran Carta d' Italia dedicato ad Adriano Balbi alla scala di 1/5 e corretto nella divisione amministrativa Civile Giudiziaria e Diocesana e nella indicazione delle strade rotabili di ultima costruzione, ' edito a Napoli nel 1856. Gabriello De Sanctis fu autore di un ' Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie, edito a Napoli (tre edizioni tra il 1840 al 1856), con 27 magnifiche carte geografiche. Le carte di questa raccolta dedicata a Adriano Balbi sono una riduzione di quella dell’Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie. Il materiale che utilizzò per la compilazione era costituito dai due atlanti, realizzati da Benedetto Marzolla e da Luigi De Salvatori. Di fatto, De Sanctis non era né geografo né topografo, e il suo atlante è anzitutto un’opera di compilazione. Le tavole, prive di reticolo geografico, sono veri e propri esercizi di grafica e calligrafica, che fanno dell’opera uno dei più raffinati atlanti del secolo. Inoltre, riflettono il suo interesse per i dati statistici. Ogni tavola è adornata con lo stemma della provincia rappresentata. “Con questa carta storica si apre la sequenza delle mappe dedicate alla Sicilia e alle due province dell'ultimo atlante di de Sanctis, pubblicato a Napoli nel 1856. Come recita il titolo le carte (non quelle generali ma quelle delle singole provincie) hanno la stessa scala di quella dell'Italia di Giuseppe Civelli, dedicata al geografo Adriano Balbi. Si ignora il motivo di questo tributo pagato al grande geografo italiano morto, tra l'altro, nel 1848. Gabriello de Sanctis, comunque, apportò le necessarie integrazioni e correzioni per tutto quel che riguardava il Mezzogiorno d'Italia, piuttosto mal abbozzato nella carta di Civelli, con pochissimi toponimi, scarsa indicazione di strade e, in generale, con una certa povertà di informazioni sulle aree interne. Le integrazioni furono eseguite sulla scorta dei lavori di Marzolla, il cui atlante corografico del regno delle Due Sicilie era terminato nel 1854. Le mappe realizzate da de Sanctis per questo atlante sono eseguite con particolare cura, anche grafica, e la calligrafia e gli ornamenti non prendono mai il sopravvento, come era accaduto, talvolta, nella precedente edizione in formato maggiore (vedi schede 347- 354). I margini, privi di graduazione se non nelle carte generali dell'isola, sono disegnati con molta leggerezza e l'autore esprime la sua abilità di calligrafo nella scelta di una gamma molto varia di caratteri, che vengono utilizzati al fine di diversificare i toponimi: fiumi, valle, boschi, centri abitati. La ricchezza dei toponimi è sorprendente: non vi è corso d'acqua o catena montuosa che non rechi accanto il proprio nome, il tutto in un equilibrio grafico che fa invidia alle contemporanee carte dello ' Stieler's Hand Atlas. L'atlante fu ripubblicato da de Sanctis poco dopo l'Unità d'Italia con il titolo ' Atlante delle Provincie Meridionali del Regno d'Italia in Napoli 1862, ed era vendibile ' "Presso l'autore Gabr. de Sanctis Salita S. Nicola Tolentino a S. Carlo Mortelle N. 13, 3. p.°", ma non vi fu inserita alcuna delle carte relative alla Sicilia.” (Valerio-Spagnolo "Sicilia 1477-1861", p. 695). Incisione in rame con coloritura coeva dei contorni, leggere ossidazioni della carta, per il resto in ottimo stato di conservazione. ' Bibliografia: Valerio-Spagnolo "Sicilia 1477-1861", pp. 695-696, n. 370. Map taken from the rare ' Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie tratto dalla Gran Carta d' Italia dedicato ad Adriano Balbi alla scala di 1/5 e corretto nella divisione amministrativa Civile Giudiziaria e Diocesana e nella indicazione delle strade rotabili di ultima costruzione ' published in Naples in 1856. Gabriello De Sanctis was the author of the ' Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie, published in Naples (three editions between 1840 and 1856), with 27 magnificent maps. The maps in this collection dedicated to Adriano Balbi are a reduction of that in ' Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie. The material he used for the compilation was the two atlases, made by Benedetto Marzolla and Luigi De Salvatori. In fact, De Sanctis was neither geographer nor topographer, and his atlas is first and foremost a work of compilation. The plates, devoid of a geographical grid, are true exercises in graphic design and calligraphy, making the work one of the finest atlases of the century. They also reflect his interest in statistical data. Each plate is adorned with the coat of arms of the province represented. “Con questa carta storica si apre la sequenza delle mappe dedicate alla Sicilia e alle due province dell'ultimo atlante di de Sanctis, pubblicato a Napoli nel 1856. Come recita il titolo le carte (non quelle generali ma quelle delle singole provincie) hanno la stessa scala di quella dell'Italia di Giuseppe Civelli, dedicata al geografo Adriano Balbi. Si ignora il motivo di questo tributo pagato al grande geografo italiano morto, tra l'altro, nel 1848. Gabriello de Sanctis, comunque, apportò le necessarie integrazioni e correzioni per tutto quel che riguardava il Mezzogiorno d'Italia, piuttosto mal abbozzato nella carta di Civelli, con pochissimi toponimi, scarsa indicazione di strade e, in generale, con una certa povertà di informazioni sulle aree interne. Le integrazioni furono eseguite sulla scorta dei lavori di Marzolla, il cui atlante corografico del regno delle Due Sicilie era terminato nel 1854. Le mappe realizzate da de Sanctis per questo atlante sono eseguite con particolare cura, anche grafica, e la calligrafia e gli ornamenti non prendono mai il sopravvento, come era accaduto, talvolta, nella precedente edizione in formato maggiore (vedi schede 347- 354). I margini, privi di graduazione se non nelle carte generali dell'isola, sono disegnati con molta leggerezza e l'autore esprime la sua abilità di calligrafo nella scelta di una gamma molto varia di caratteri, che vengono utilizzati al fine di diversificare i toponimi: fiumi, valle, boschi, centri abitati. La ricchezza dei toponimi è sorprendente: non vi è corso d'acqua o catena montuosa che non rechi accanto il proprio nome, il tutto in un equilibrio grafico che fa invidia alle contemporanee carte dello ' Stieler's Hand Atlas. L'atlante fu ripubblicato da de Sanctis poco dopo l'Unità d'Italia con il titolo ' Atlante delle Provincie Meridionali del Regno d'Italia in Napoli 1862, ed era vendibile ' "Presso l'autore Gabr. de Sanctis Salita S. Nicola Tolentino a S. Carlo Mortelle N. 13, 3. p.°", ma non vi fu inserita alcuna delle carte relative alla Sicilia.” (Valerio-Spagnolo "Sicilia 1477-1861", p. 695). Copperplate engraving with contempporary coloring of the outlines, slight oxidation of the paper, otherwise in excellent condition. ' Bibliografia: Valerio-Spagnolo "Sicilia 1477-1861", pp. 695-696, n. 370. Cfr.