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Grabados

ORTELIUS Abraham

Aegyptus Antiqua

1595

750,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1595
Lugar de impresión
Anversa
Formato
500 X 360
Grabadores
ORTELIUS Abraham
Materia
Carte Storiche

Descripción

Splendida carta storico-geografica dell’Egitto, pubblicata nel ' Parergon ' di Abraham Ortelius. Esemplare dalla rara edizione italiana del Theatrum Orbis Terrarum stampata ad Anversa da Jean Baptiste Vrients nel 1608 e quindi nel 1612. Nel cartiglio in alto a sinistra il titolo seguito da una citazione di Lucano: ÆGYPTVS | ANTIQVA. | Terra suis contenta bo:|nis, non indiga mercis | Aut Iovis, in solo tanta | est fiducia Nilo. "Lucanus 8". In alto al centro l’indicazione del privilegio decennale: "Ex conatibus geo|graphicis Abraha:|mi Ortelij. | cum | Priuilegio decennali. | 1595". Nel cartiglio ovale, l’elenco dei luoghi di incerta collocazione. In alto a destra, una mappa di Alessandria e dei dintorni. Il modello per questa carta è la carta dell'Antico Egitto in due fogli di Ortelius, dedicata all'umanista e medico bolognese Scipio Fabio, apparsa nel 1565, per la quale Ortelius cita come fonti Diodoro, Erodoto, Strabone e Plinio (Meurer p. 21-22). Circa una decade dopo la pubblicazione del “moderno” Theatrum Orbis Terrarum, Ortelius rispose alle “preghiere di amici e studiosi di storia antica, sacra e profana” e compilò una serie di mappe di soggetto biblico e classico, quasi tutte disegnate da lui. Intitolò l’opera “Parergon theatri”, ovvero “aggiunta, appendice, del Theatrum”, ma al tempo stesso anche complementare al Theatrum: il Paregon theatri forniva per il mondo antico lo stesso materiale che Ortelius aveva fornito per il mondo moderno con il Theatrum: carte geografiche. Lo spirito del Parergon è tutto riassunto nel motto historiae oculus geographia riportato sul frontespizio: la geografia è l’occhio della storia. Le mappe del mondo antico avevano lo scopo di “rendere più chiari gli storici antichi e i poeti”. Le mappe del Paregon sono di tre tipologie: antiche regioni; carte letterarie e carte bibliche. Come sottolinea Koeman “il Parergon deve essere considerato come lavoro personale di Ortelius. Per quest'opera, infatti, diversamente dal Theatrum, non copiò le mappe di altri cartografi, ma ne disegnò lui stesso di nuove ed originali. Riprese luoghi, regioni e territori delle civiltà classiche illustrandone e spiegandone la storia, una materia molto vicina al suo cuore. Le mappe e le lastre del Parergon devono essere valutate come le più importanti incisioni che rappresentano il diffuso interesse per la geografia classica nel XVI secolo”. “L'Egitto dono del Nilo; peroche l'antichita si credette tutto quello spatio, il quale hoggidi questa regione occupa, essere stato per adietro un golfo del mar Mediterraneo: ma per l'inondazione del Nilo con l'arena, & il limo apportatovi, & amassato, essere stato ripieno, & fatto terren sodo” (p. xxxiij). I limiti dell'Egitto sono ad est il golfo Arabico (Mar Rosso), la Giudea e l'Arabia Petrea; verso ponente i monti della Libia; a sud l'Etiopia mentre a settentrione è bagnato dalle acque del Mediterraneo. “Questa regione non è adacquata da altro fiume, che dal Nilo, il piu nobile di gran lunga di tutto il circuito della terra” (ibidem). Plinio nella Naturalis Historia afferma di non sapere con certezza dove si trovino le sorgenti del Nilo (V. 51) e la stessa incertezza sulla questione è manifestata da Erodoto (II. 28), questo, come dice Plinio, perché la sua esplorazione è avvenuta sotto la spinta della sua fama e non di guerre, che in genere sono state l'incentivo per la scoperta di ogni altra terra. “Da quel che ha potuto accertare il re Giuba, il fiume ha origine in un monte della Mauritania inferiore, non lontano dall'Oceano, e subito dopo forma un lago stagnante chiamato Nilide.” (ibidem) seguendo il racconto di Plinio nella sua Naturalis Historia il fiume appena fuori dal lago suddetto scorre sottoterra, per un tratto corrispondente ad alcuni giorni di cammino, per riaffiorare in superficie formando un lago nel paese dei Maseuili in Mauritania Cesariense; inghiottito nuovamente dalle sabbie,. Splendid historical map of Egypt, published in Abraham Ortelius' Parergon. Example from the rare Italian edition of Theatrum Orbis Terrarum printed in Antwerp by Jean Baptiste Vrients in 1608 and then in 1612. Upper left: ÆGYPTVS | ANTIQVA. | Terra suis contenta bo:|nis, non indiga mercis | Aut Iovis, in solo tanta | est fiducia Nilo. "Lucanus 8". Middle top: "Ex conatibus geo|graphicis Abraha:|mi Ortelij. | cum | Priuilegio decennali. | 1595". Oval cartouche top middle left: 20 lines with places of uncertain location. Inset, 85 x 63 mm: map of Alexandria and surroundings. The model for this map was Ortelius' own two-sheet map of Ancient Egypt, dedicated to the humanist and medical doctor Scipio Fabio from Bologna, which appeared in 1565, and for which Ortelius mentions as his sources Diodorus, Herodotos, Strabo and Plinius (Meurer p. 21-22). The Parergon is the first historical atlas ever published. It was initially conceived by Ortelius as an appendix to his Theatrum Orbis Terrarum but given the considerable success of these historical maps it later became an independent work and remained the main source of all similar works throughout the seventeenth century. Koeman wrote: “This atlas of ancient geography must be regarded as a personal work of Ortelius. For this work he did not, as in the Theatrum, copy other people's maps but drew the originals himself. He took many places and regions from the lands of classical civilization to illustrate and clarify their history, a subject very close to his heart. The maps and plates of the Parergon have to be evaluated as the most outstanding engravings depicting the wide-spread interest in classical geography in the 16th century." The Theatrum Orbis Terrarum, which is considered the first true modern "Atlas". The work was published in 7 languages and 36 editions, for which - in 1570 - Ortelius obtained the privilege, a kind of copyright that prevented other cartographers from publishing his works. The Theatrum represented the most advanced work of cartographic description. Ortelius collected in it the geographical and cartographic knowledge of his time, proposing in 147 spectacular engraved plates the most faithful image of the world then known and, in some extraordinary "historical maps", regions and routes taken from literature, mythology, tradition. Example with magnificent contemporary coloring, paper slightly browned, otherwise in excellent condition. Bibliografia Cfr. L. Bagrow, A. Ortelli Catalogus Cartographorum; cfr. C. Koeman, Atlantes Neerlandici; Peter H. Meurer, Fontes Cartographici Orteliani, n. 35p; M. Van den Broecke, Ortelius Atlas Maps, n. 221; Van der Krogt, Koeman’s Atantes Neerlandici: 8659H:31. Cfr.
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