Detalles
Lugar de impresión
Bologna
Grabadores
MAGINI Giovanni Antonio
Descripción
A sinistra, in alto nel cartiglio, troviamo il titolo ABRUZZO ULTERIORE REGIONE DEL REGNO DI NAPOLI. Nel piccolo cartiglio in basso la scala grafica Scala di Miglia dieci Italiane (10 miglia pari a mm 60). In basso a destra è inciso un cartiglio con la dedica All’ Ill.mo et Ecc.mo mio S.r ' et P[at]ron[us] Col.o il Sig.r Prencipe Luigi d’Este etc. segue l’imprint editoriale Fabio di Gio[vanni] Ant.o Magini. Carta priva di orientazione e graduazione ai margini. La carta deriva direttamente da quella realizzata da Natale Bonifacio nel 1587, rispetto alla quale presenta però meno informazioni. Probabile quindi che il ' Magini, come per tutte le carte del Regno di Napoli, si ispirò al rilievo ufficiale eseguito dallo studioso nolano Niccolò Antonio Stigliola il collaborazione con il cartografo viterbese Mario Cartaro, che tra il 1583 ed il 1594 ebbero l’incarico di realizzare una grande carta del reame. ' Esemplare di secondo stato, con aggiunto il cartiglio in basso a destra – che contiene la dedica di Fabio Magini al principe Luigi d’Este. Per un esemplare di primo stato consultare la nostra scheda https://www.antiquarius.it/it/abruzzo/3193-abruzzo-ulteriore-regione-del-regno-di-napoli.html Tavola tratta dal ' L’Italia ' a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Bibliografia Almagià, L'Italia di Giovanni Antonio Magini e la Cartografia dell'Italia nei secoli XVI e XVII (1922), pp. 73-78, n. 20. A sinistra, in alto nel cartiglio, troviamo il titolo ABRUZZO ULTERIORE REGIONE DEL REGNO DI NAPOLI. Nel piccolo cartiglio in basso la scala grafica Scala di Miglia dieci Italiane (10 miglia pari a mm 60). In basso a destra è inciso un cartiglio con la dedica All’ Ill.mo et Ecc.mo mio S.r ' et P[at]ron[us] Col.o il Sig.r Prencipe Luigi d’Este etc. segue l’imprint editoriale Fabio di Gio[vanni] Ant.o Magini. Carta priva di orientazione e graduazione ai margini. La carta deriva direttamente da quella realizzata da Natale Bonifacio nel 1587, rispetto alla quale presenta però meno informazioni. Probabile quindi che il ' Magini, come per tutte le carte del Regno di Napoli, si ispirò al rilievo ufficiale eseguito dallo studioso nolano Niccolò Antonio Stigliola il collaborazione con il cartografo viterbese Mario Cartaro, che tra il 1583 ed il 1594 ebbero l’incarico di realizzare una grande carta del reame. ' Esemplare di secondo stato, con aggiunto il cartiglio in basso a destra – che contiene la dedica di Fabio Magini al principe Luigi d’Este. Per un esemplare di primo stato consultare la nostra scheda https://www.antiquarius.it/it/abruzzo/3193-abruzzo-ulteriore-regione-del-regno-di-napoli.html Tavola tratta dal ' L’Italia ' a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Bibliografia Almagià, L'Italia di Giovanni Antonio Magini e la Cartografia dell'Italia nei secoli XVI e XVII (1922), pp. 73-78, n. 20. Cfr.