Libros antiguos y modernos
Remo Branca
XILOGRAFIE
EDITRICE SARDA FOSSATARO, 1973
1080,00 €
Studio Maglione Maria Luisa
(Napoli, Italia)
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Detalles
Descripción
Remo Branca (Sassari, 4 maggio 1897 – Roma, 26 luglio 1988) è stato un incisore italiano. È stato attivo nel campo della xilografia. ha collaborato con riviste quali L'Eroica o Xilografia.
Xilografie / Remo Branca. - Cagliari : Fossataro, 1973. - 26 tav. sciolte ; 50 cm. - (Presentazione di Giulio R. Ansaldi.
AVVERTENZA: Nessuna delle ventisei xilografie contenute in questa cartella, è nella misura del legno originale: tutte sono o ridotte o ingrandite. Misure delle tavole: 49x34 cm.
Soggetti: Xilografia, Arte, Rarità, Incisioni, Stampe
Remo Branca uno dei nostri maggiori incisori di fama internazionale, ed è sardo nell'espressione severa, chiusa dell'immagine, come nella sua forma robusta e aspra, senza mezzi termini. Alcuni suoi capolavori si impongono all'osservatore e li ricordiamo volentieri. Già nel Discorso dell'acqua viva del 1923 sopprimendo qualsiasi elemento accessorio e modellando e chiaroscurando con forza, l'artista ci proietta un senso di mistero profondo, che si riassume nella fermezza del gesto di Cristo e nella concentrazione dell'ascolto dell'eroica Samaritana, L'uomo di Orgòsolo (1934) è figura a mezzo busto che si erge immediata e potente sul fondo di un paese povero, espressione di una volontà indomabile di un mondo arcano. Né la giovinezza distrae lo spirito del Branca ché nelle Ragazze di Orgòsolo (1934), che balzano da un fondo di pietre, i loro sguardi pensosi e tristi denunciano immediatamente il mondo cupo e non transeunte cercato dall'artista. In una vasta composizione del 1938, in quella Fratelli di Gallura, il tema si sviluppa ulteriormente: il dramma si concentra nelle forme rudi, viste tra le ombre dense di sprazzi di luce, come negli occhi fissi, intensi, rivelatori di un passato di sofferenze e preannunciatori di un oscuro avvenire; e tutto il mondo di unaterra, di un popolo ci è davanti.
Per gli anni più vicini a noi pensiamo al Crepuscolo (1966), dove ci appre la bellezza suprema ma severa di una giovane donna a mezzo busto, lo sguardo girato, il capo avvolto in un panno nero, che domina, figlia di un popolo eccezionale, la campagna del suo paese all'ora del tramonto. La sintesi, le masse, le luci e le ombre sono i mezzi sovrani di espressione del Branca, il quale non racconta ma rappresenta, magnificando la sua gente, ma in modo tale che esorbitando da caratteri locali di razza e di costumi, questa viene ad appartenere ad una grande umanità.
L'ultimo capolavoro, La Madre dell'Uccisore (1971): una testa immensa nell'angusto riquadro del foglio, un volto impenetrabile di dolore, suggellato da repressa ribellione, da sentimento materno, forse anche da un senso di condanna, l'ombra folta - che è lutto incancellabile - appena spezzata da vividi lampeggianti di luce, che servono a dare vieppiù risalto a questa tragica maschera umana, nel fondo il taglio di una collina profilata di croci e alberi. E' una immagine terribilmente impressionante, indimenticabile, quale di colpo (non vi sono cincischiature, pentimenti) può creare un grande artista.
Il quale ha affrontato un altro tema di per se stesso arduo, quello del ritratto del Pontefice Regnante paolo VI (1970), ed è un'altra opera straordinaria per la penetrazione del pensiero in una forma davvero sarda, tra fasci di luce su un ciclo notturno, con effetto di energica vitalità.
Ma il Branca è anche storico dell'incisione, che oltre ad altre opere di storia e di critica, ha ora portato a termine in tre volumi un corpus sui Maestri incisori di Sardegna (Editrice Sarda, Cagliari 195/1973), e che offre una quantità di geniali osservazioni, di notizie preziose, di documenti in genere non facilmente rintracciabili o alrimenti destinati a perire. Né vogliamo tralasciare di mettere in rilievo il gusto che impronta la stampa dei tre grossi volumi e in particolare rivelato dalle piccole deliziose incisioni che fanno da iniziale , da capi in testa, da finalini, o che in alcuni casi scendono deliziosamente lungo i margini delle pagine. Un'opera destinata ad ogni Gabinetto delle Stampe e a quegli amatori, forse non così comuni, che uniscono con la cultura un genuino senso dell'arte.
Giulio R. Ansaldi
dell'Accademia del Pantheon - Roma
LE TAVOLE SONO:
LA VIA DELLA FONTANA
NUVOLE DI PRIMAVERA
L'ULIVO
L'UOMO DI ORGOSOLO
RAGAZZE DI ORGOSOLO
FRATELLI DI GALLURA
FIGURA DI DORGALI
PATTUGLIA SUL CARSO
LAVANDAIA DEL CEDRINO
BARONIA FIORITA
PANE CARASAU
CREPUSCOLO
I SEGRETI DELLA FONTANA
IL CANE PASTORE
IL VENTO CHE VIENE DAL MARE
GLI ASFODELI
I FUGGITIVI
GRANO D'ALTRI TEMPI
SABATO DEL VILLAGGIO
IL SOGNO DELLA PIOGGIA
LA SAGRA DE SANT'ELIAS
LA MADRE DELL'UCCISORE
LE DUE CHIOME
I SELVAGGI DELLA GIARA
L'ULTIMO GIGANTE
PRIMAVERA NELLA GIARA