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Libros antiguos y modernos

Scala Bartolomeo.

Vita beati Petri Petroni Senensis Cartusiani.

Siena, apud h‘redes Luc‘ Bonetti, 1619.,

700,00 €

Mediolanum Libreria Antiquaria

(Milano, Italia)

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Detalles

Autor
Scala Bartolomeo.
Editores
Siena, apud h‘redes Luc‘ Bonetti, 1619.
Idiomas
Italiano

Descripción

In-4ø; 8 cc., 219 pp. con ritratto del Santo inciso in rame al titolo inquadrato in un bel fregio tipografico; legatura coeva in tutta pergamena floscia, al dorso titolo manoscritto (curiosamente all'origine scritto al contrario), tagli rossi. Ottimo esemplare.
Prima edizione assai rara della vita di Pietro Petroni (1311-1361). Il libro, stampato a Siena e molto ben curato tipograficamente, ebbe notevole importanza per la fortuna agiografica di Petroni "che continu• nel Settecento con volgarizzamenti e nuovi testi, in prosa e in rima, per approdare infine a una diversa riscoperta, agli albori del Novecento, nell?opera di Piero Misciattelli" (Treccani). "Fu riprodotta questa elegantissima Vita dai PP. Bollandisti" (Moreni). "Le vicende della sua vita ? che sarebbero state scritte in volgare, poco dopo la sua morte, da Giovanni Colombini e Niccol• Vincenti ? ci sono note essenzialmente attraverso la Vita latina composta e data alle stampe nel 1619 dal certosino Bartolomeo Scala, che l?autore presenta come riscrittura latina del testo trecentesco, al tempo posseduto da Attilio Beringhieri[?] La fonte agiografica sottolinea a pi— riprese i doni di profezia di cui Petroni sarebbe stato dotato: notissima in proposito Š una vicenda legata appunto alle rivelazioni che egli avrebbe ricevuto nei giorni immediatamente precedenti la sua morte (1361). Presago della sua fine, Petroni avrebbe in particolare confidato al discepolo Gioacchino Ciani, e per suo tramite a Colombini, i segreti del presente e del futuro che gli si erano palesati nella contemplazione del Cristo, e avrebbe comandato a Gioacchino di recare a molti principi, prelati e noti personaggi del tempo suoi messaggi e ammonimenti, avvalorati dalla rivelazione dei loro pi— intimi segreti. Tra questi personaggi erano contemplati anche Giovanni Boccaccio e Francesco Petrarca. Che tale ammonimento giungesse effettivamente, per questo tramite, al certaldese sta a testimoniarlo anche la nota lettera di Petrarca (Seniles I 5, comunemente datata al maggio 1362) in risposta a quella ? perduta ? con cui Boccaccio, scosso dall?avvenimento, chiedeva il suo consiglio. Dalla lettera si deduce che effettivamente qualcuno, a nome di ®un cotal Pietro nativo di Siena, religioso di gran nome e famoso ancora per miracoli operati¯ da poco scomparso, aveva recato a Boccaccio la profezia della morte incombente e l?invito a rinunciare allo studio della poesia profana, e si proponeva di raggiungere anche Petrarca con un simile incarico. L?episodio, citatissimo in quasi tutti le storie letterarie, Š stato regolarmente chiamato in causa dagli studi sull?ultima fase della produzione del certaldese [?]" (Treccani).
Moreni II p. 322. Manca al Pellegrini: "Il fondo senese del Monte dei Paschi".