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Libros antiguos y modernos

Lamartine, Alphonse De (1790-1869), Pallavicino Mossi, Lodovico (Parma 1803 - Torino 1879)

ULTIMO CANTO DELLA PEREGRINAZIONE D’AROLDO. EPISODIO DEL RISORGIMENTO DI GRECIA. CON ALTRE POESIE DI ALFONSO LAMARTINE. TRADUZIONE DI LODOVICO PALLAVICINO-MOSSI.

Stabilimento Tip. di Alessandro Fontana, 1848

90,00 €

Bosio Dedalo M. Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1848
Lugar de impresión
Torino
Autor
Lamartine, Alphonse De (1790-1869), Pallavicino Mossi, Lodovico (Parma 1803 - Torino 1879)
Editores
Stabilimento Tip. di Alessandro Fontana
Materia
Letteratura francese, filellenismo, risorgimento
Descripción
Discreto stato. Sparse occasionali fioriture, tracce d’usura e polvere sulla legatura.

Descripción

Legatura coeva in mezza pelle con piatti marmorizzati (bruniture e segni d’uso), in ottavo cm 23 x 15, pp (2) 221 (1) + 1 carta d’errata, alcuni fregi e vignette nel testo. Sparse occasionali fioriture, tracce d’usura e polvere sulla legatura. Pubblicato in Francia nel 1825, Le dernier chant du pèlerinage d'Harold fu composto da Lamartine in omaggio a Byron, morto in Grecia l'anno precedente mentre partecipava alle lotte d'indipendenza contro l'Impero Ottomano. Prendendo ispirazione dal Childe Harold, pubblicato tra il 1812 e il 1818 e rimasto incompiuto, Lamartine proseguì il racconto dove il poeta l'aveva interrotto, seguendo l'eroe Byron-Harold suo ultimo viaggio in Grecia, fino alla morte. In questo classico esempio del filellenismo che animò gli intellettuali europei nel primo scorcio del secolo decimonono Lamartine, che in quel periodo era segretario d'Ambasciata a Firenze, dedicò alcuni versi anche all'altro paese impegnato nel proprio difficile Risorgimento nazionale, l'Italia, e richiamandosi a un topos della nostra letteratura lamentò la triste condizione di decadenza della nazione con parole che urtarono parecchi patrioti italiani, al punto che Gabriele Pepe lo sfidò a duello. Anche il traduttore, il marchese Lodovico Pallavicino Mossi, senatore del Regno di Sardegna, nella prefazione sentì il bisogno di affrontare la questione del «noto squarcio sull'Italia» nonostante fossero passati quasi venticinque anni: le invettive di Lamartine, come quelle di Dante, Petrarca e molti altri letterati italiani, furono «ispirate da quell'immenso amore che non perdona all'onte dell'amato»; inoltre, l'Italia era ormai nel 1848 «gloriosa nelle sue lotte non meno della Grecia in questi versi cantata», e non sembrava quindi più necessario censurare l'opera. Oltre alla traduzione del poema, che occupa con le annotazioni le prime 140 pagine circa, sono raccolte altre poesie da Odes Politiques del 1830 (Le rivoluzioni - Les révolutions), da Méditations poétiques del 1820 (L'isolamento - L'isolement), da Nouvelles méditations poétiques del 1823 (La farfalla - Le papillon), da Harmonies poétiques et religieuses del 1830 (Le lagrime - Une larme, Inno della notte - Hymne de la nuit, Desio - Désir, Un inno ancora - Encore un hymne), dal Voyage en Orient del 1835 (Omaggio del Poeta all'Accademia di Marsiglia nel partire per l'Oriente), e un frammento dall'operetta religiosa L'Âme Exilée.
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