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Libros antiguos y modernos

Venio Ernesto (Ernest Van Veen Anche Ernestus Venius)

Tractatus physiologicus de pulchritudine. Juxta ea quae de sponsa in canticis canticorum mystice pronunciantur. Authore Ernesto Vaenio.

typis Francisci Foppens,, 1662

1600,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1662
Lugar de impresión
Bruxellis,
Autor
Venio Ernesto (Ernest Van Veen Anche Ernestus Venius)
Editores
typis Francisci Foppens,
Materia
OCCULTISMO BELLEZZA FEMMINILE DONNE PRIME EDIZIONI RARITA’, BIBLIOGRAFICA

Descripción

In 8° (16×10 cm); (8), 60, (2) pp. Legatura coeva in cartoncino con motivi in rosa, verde e giallo. Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima ed unica non comune edizione di questa celebre opera fisiognomica e alchemica, del famoso Ernest Van Veen , anche conosciuto come, Venio Ernesto o Ernestus Venius, figlio del celeberrimo pittore olandese, Otto Vaenius (Leida, 1556-1558 – Bruxelles, 1629). L’opera presenta un’illustrazione con una vignetta del titolo con un busto femminile e 28 figure di volti di donne e alcuni di animali. Alcune schede bibliografiche riportano un numero di 27 immagini nel testo ed altre di 30 ma tutti gli esemplari consultati e digitalizzati, presentano 28 figure femminili nel testo ed una figura femminile al frontespizio, stampate con lastra singola. L’opera analizza la bellezza femminile cercando di individuare il collegamento fra l’aspetto fisico ed i caratteri. Le tavole presentano anche alcune immagini di animali confrontate con alcuni aspetti fisici di alcuni visi femminili. L’opera nasconde nelle sue pagine un segreto mistico. Il testo, infatti, è diviso in 14 sezioni, ognuna delle quali inizia con una citazione dal “Cantico dei Cantici” che viene poi seguita da una dissertazione di Venius che vogliono dimostrare come le parole “mistiche” citate all’inizio del capitolo racchiudano il segreto di Salomone della conoscenza della perfetta bellezza femminile. Ogni capitolo si conclude con un componimento poetico in latino di Voenius che sancisce la bellezza. Il primo capitolo, ad esempio si apre con la frase dei cantici “Caput tuum ut Carmelus” seguito dalla descrizione delle caratteristiche che secondo Salamone aveva individuato nella bellezza femminile che presenta punti di contatto con la grazia del cammello come il lungo collo, l’altezza ed i movimenti flessuosi. Con il verso “”Nolite me considerare, quod fusca sim, quia decoloravit me sol” si apre un controverso capitolo nel quale viene celebrata, in modo equivoco, la bellezza femminile delle donne di colore. Opera rara e ricercata, in prima ed unica edizione, in buone-ottime condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: Benvenuto V, 322; Funck, The Belgian Engraving Book 405; Wellcome V, 322; Brunet V:1026 che ci informa come il titolo bizzarro e singolare dell’opera già di per sé “gives some indication of its singularity.”; Gay Lemonnier III:1228; Krivatsy, Libri a stampa del XVII secolo nella Biblioteca Nazionale di Medicina 12098; Dorbon, Biblioteca Esoterica 5014.