Libros antiguos y modernos
Toffanin Giuseppe - IL MINISTERO DELLA CARITA' - 1955 - 1^ed.
, ,
10,00 €
AMARCORDLIBRI
(MILANO, Italia)
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Detalles
Descripción
CARITA' - 1955 - 1^ed.lingua :
italianoeditore :
Vallecchiedizione :
1955rilegatura :
editoriale illustratacm. 19 x
12,5pag. 160 + indicicondizioni :
ottimeautore : Giuseppe Toffanin (Padova, 26
marzo 1891 � Padova, 2
marzo 1980) è stato un critico letterario e scrittore italiano
Biografia[modifica | modifica sorgente]
Era figlio dell'avvocato Domenico
Toffanin (1861-1920) e di Maria Rodella (1868-1962), e fratello
dell'avvocato Paolo Toffanin (e, quindi, zio di Giuseppe Toffanin Jr). Sua sorella Anna era moglie di Enoch Peserico. Nel 1912 si laurea con Vittorio Rossi (1865-1938) discutendo una
tesi su I Promessi Sposi. Nel 1915 partecipa alla grande guerra con molti amici presenti a
Padova: il germanista Vincenzo Errante (1980-1951), lo scrittore Novello Papafava, il fisiologo Enoch Peserico che sposerà sua sorella Anna,
il cugino Giovanni Stoppato (1880-1950) nipote di Alessandro Stoppato (1858-1931) professore
di Giacomo Matteotti, Umberto Merlin (1835-1964) fondatore
del Partito Popolare insieme a Luigi Sturzo e ad Alcide De Gasperi.Nel 1923 insegna nell'Università di Messina dove conosce il grecista Manara Valgimigli (1876-1965), nello stesso anno
conosce Concetto Marchesi (1878-1957) che per primo
parlerà della sua opera conAntonio Gramsci. Nel 1924 insegna all'Università di Cagliari dove conosce il glottologo Giacomo Devoto (1897-1974) e dal 1924 al 1928
insegna all'Università di Catania dove stringe amicizia con Attilio Momigliano (1883-1952). Dal 1928 insegna all'Università degli Studi di Napoli, dove trascorre tutta la restante carriera
accademica. Nel 1951 è fra i membri della giuria del premio Marzotto con Mario Missiroli, Giovanni Ansaldo e Antonino Pagliaro, quando i più significativi
riconoscimenti andarono ad Amedeo Maiuri, Giovanni Papini, Aldo Palazzeschi, Alberto Moravia, Mario Praz, Ugo Spirito e Luigi Stefanini.Nel 1957 commemora a San Remo
Padre Giovanni Semeria con il quale si era trovato a
condividere molti giudizi e opinioni. Fra i suoi allievi più conosciuti si
ricordano Giancarlo Mazzacurati (1936-1995),Emilio Merone (1916-1975) e Monsignor
Giovanni Fallani. Fra i suoi migliori amici ed estimatori si ricordano: Giuseppe Antonio Borgese, Paolo Toschi, Riccardo Bacchelli, Giovanni Getto, Federico Chabod, Silvio D'Amico, Giuseppe Galasso, Michele Prisco, Ladislao Mittner, Vittore Branca, Guido Piovene, Aldo Ferrabino, Carlo Calcaterra, Diego Valeri, il matematico Francesco Severi, il giuristaFrancesco Carnelutti, Padre Agostino Gemelli, il ministro Luigi Gui, Don Ernesto Buonaiuti, il giornalista Orio Vergani. È scomparso nel 1980 all'età di 88 anni[1].
Opere[modifica | modifica sorgente]
Dopo aver tentato la narrativa con I delusi (1912) e con i Ricordi di un uomo
inutile (1919), iniziò la sua attività di studioso della letteratura italiana con un�indagine su Il romanticismo latino e i Promessi Sposi (1913), cui seguirono Gli ultimi nostri (1919)
e La fine dell�Umanesimo (1920). E proprio le indagini sull�Umanesimo, sul Rinascimento, e sulla continuità con il Medioevo[2], costituiscono il centro della sua
attività critica, come testimoniano le numerosissime opere dedicate a questa
tematica: tra le tante, ricordiamo Machiavelli e il tacitismo (1921), Che cosa fu l�Umanesimo (1929), Storia dell�Umanesimo (3
voll., 1942-1950), Il secolo senza Roma (1942), Il Tasso e l�età che fu sua (1946), La fine del Logos: l�Umanesimo europeo (1946), La religione
degli umanisti (1950), L�uomo antico nel pensiero del Rinascimento (1957), Perché l�Umanesimo
comincia con Dante (1967).La rivalutazione da lui compiuta
dell'importanza della tradizione cristiana e dell'aristotelismo nell'Umanesimo e nella Controriforma, segnarono una dev