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Libros antiguos y modernos

Puppi Lionello & Donati Andrea

Tiziano e Paolo III : Il Pittore e Il Suo Modello

Andreina & Valneo Budai Editori s.r.l. Roma, 2012

50,00 €

De Bei Libraio

(Preganziol, Italia)

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Detalles

Año de publicación
2012
ISBN
9788890494475
Editores
Andreina & Valneo Budai Editori s.r.l. Roma
Curador
Puppi Lionello & Donati Andrea
Descripción
Cartonato
Conservación
Como nuevo
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa dura

Descripción

Edition originale. Descrizione libro: Andreina & Valneo Budai Editori s.r.l, 2012. Condizione libro: new. Padova, Musei Civici agli Eremitani, 6 luglio - 30 settembre 2012. Testo Italiano e inglese. A cura di Lionello Puppi e Andrea Donati. Roma, 2012; br., pp. 132, ill. e tavv. b/n col., cm 24,5x27,5. Esposte in mostra a Padova, per la prima volta al pubblico e agli studiosi, due opere inedite del grande Cadorino, provenienti dal Regno Unito. Stupisce per il suo modo assolutamente innovativo di trattare il colore fin dalle prime opere, con una corposità degli impianti cromatici che direttamente modellano le forme e le rendono intrise di luce; per la sperimentazione pittorica che caratterizza tutta la sua attività, per la forza straordinaria dei suoi ritratti o, ancora, per la rivoluzionaria tecnica "aperta" che connota le opere della maturità, in cui le ampie pennellate, accostate con grande libertà e a macchie, creano una sorta di "non finito" tanto amato da taluni (l'ambasciatore di Spagna per esempio) quanto guardato con perplessità da altri. L'occasione per riflettere ulteriormente sull'arte del Vecellio e sul suo modus operandi, per lasciarsi sorprendere una volta di più, è data ora dalla straordinaria esposizione al pubblico e agli studiosi - per la prima volta - di dipinti inediti provenienti dal Regno Unito e ricondotti senza alcun dubbio alla mano del grande Cadorino da alcuni dei massimi studiosi del Vecellio. A Padova presso i Musei Civici agli Eremitani, la mostra "Tiziano e Paolo III. Il pittore e il suo modello", promossa dal 7 luglio al 30 settembre dal Comune di Padova Assessorato alla Cultura e Musei Civici di Padova, dal Centro Studi Tiziano Vecellio e da Ferdinando Peretti, curata da Andrea Donati e Lionello Puppi con la direzione di Davide Banzato (catalogo: Andreina Valneo Budai Editore) offre un momento di grande emozione e di indubbio interesse a livello internazionale proprio perché ci pone di fronte a un nuovo tassello della vicenda artistica di Tiziano, attraverso due lavori finora sconosciuti e di grande qualità. Da un lato un Autoritratto del maestro, un impressionante olio su carta proveniente dalle collezioni della Casa Reale di Hannover, singolare per l'impostazione per niente aulica e autocelebrativa, dall'altro un superbo Ritratto di Paolo III senza camauro che si viene ad aggiungere, come "originale multiplo", agli esemplari noti in cui il Pontefice appare senza copricapo: la versione più nota, che risale al 1543 e fu consegnata dallo stesso Tiziano al Papa a Busseto, dove doveva incontrasi con l'Imperatore, è conservata ora a Napoli al Museo di Capodimonte. Entrambi gli inediti eccezionalmente esposti a Padova appartengono dunque al Maestro; entrambi sono dei ritratti - genere nel quale Tiziano raggiunse i massimi livelli qualitativi tra gli anni Quaranta e Cinquanta - ed entrambi sono esempi di quella tecnica pittorica rivoluzionaria messa a punto dal pittore, che tanto avrebbe influenzato i grandi pittori veneziani del XVI secolo (Tintoretto, Veronese, Bassano) e i principali autori del secolo seguente. Infine i due dipinti di collezione privata saranno idealmente confrontabili (nel percorso museale e in città) - seguendo l'interessante strada intrapresa in tempi recenti dai Civici Musei di Padova, di fruttuoso dialogo tra collezioni museali e opere sul mercato - con i lavori di Tiziano presenti a Padova (le giovanili tavole raffiguranti la Nascita di Adone e la Morte di Erisittone) e con le opere di quegli artisti che nella città dei Carraresi recepirono inevitabilmente gli stimoli innescati dal Vecellio: dal Romanino al Campagnola, fino a Stefano delle Arzere. Tiziano del resto lascia proprio in città, con gli affreschi realizzati alla Scuola del Santo su incarico del Guardiano della confraternita, tra il 1510 e il 1511, un segno tangibile della grande innovazione del suo fare pittorico rispetto alla matrice giorgionesca, contribuendo fortemente all'aggiornamento della cultura figurativa locale I tre epi.
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