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Libros antiguos y modernos

Armaroli Leopoldo

Sulla rivoluzione di Milano. Seguita nel giorno 20 aprile 1814 sul primo suo governo provvisorio e sulle quivi tenute adunanze de collegi elettorali. Memoria storica con documenti. Segue: manoscritto in bella grafia del marchese Arborio Gattinara di Breme datato Milano aprile 1814 dal titolo 'Appendice alla narrativa che precede' numerata da pp. 69 a 87. Segue Federico Confalonieri Lettera ad un amico. Milano, 1815 s.e.

S.E., 1814

1800,00 €

Xodo Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1814
Lugar de impresión
Parigi
Autor
Armaroli Leopoldo
Editores
S.E.
Materia
Risorgimento, Milano
Sobrecubierta
No
Copia autógrafa
No
Impresión bajo demanda
No
Condiciones
Usado
Primera edición
No

Descripción

In-8° (210 x 120 mm), pp. 57; 58-87 per il manoscritto (con numerazione continua); 24 , bella legatura in piena pelle in zigrino viola, ai piatti cornice in oro a fogliame. Alcune annotazioni manoscritte del De Breme al margine della prima opera per segnalare le omissioni per scelta politica di Armaroli. Al frontespizio uno scritto che si suppone sia firmato Federico Confalonieri nel quale si dichiara che l'autore del saggio su Milano è il .'senatore Leopoldo Armaroli di Forlì. In complesso è veridico, e la Reggenza a cui dava noia ne fece sparire quante copie poté, perciò è libro raro.' La data di pubblicazione potrebbe risultare fittizia dato che i caratteri risultano differenti inoltre alcune particolarità materiali del libro lo mostrerebbero uscito dallea Stamperia del Veladini di Lugano (De Castre p.39). Tuttavia alla provenienza parigina sembra accennare lo stesso autore nella sua lettera al Cassi, (Catalogo del Museo del Risorgimento nazionale di Milano. II, 236). Il testo contiene la cronaca degli avvenimenti, dalla seduta straordinaria del Senato del 17 aprile alle manovre del Melzi per far accettare Eugenio come re indipendente, al moto provocato dagli 'Italici' e culminato con l'uccisione del ministro Prina, al tramonto delle speranze riposte nell'Inghilterra, all'annessione della Lombardia all'Austria. Il giudizio che scaturisce dalla narrazione - avere obbiettivamente gli 'Italici' fatto il gioco dell'Austria - è storicamente valido. La Memoria ebbe subito grande diffusione, nonostante la sorveglianza della polizia austriaca; oltre a ravvivare il dibattito polemico, provocò varie congetture sull'autore di volta in volta indicato nel senatore Federico Cavrani, in Melchiorre Gioia e poi unanimemente nel senatore Diego Guicciardi. Tra le reazioni dei personaggi più direttamente colpiti, più importanti furono quelle del generale Domenico Pino con le Osservazioni sopra alcune asserzioni dell'autore dell'opuscolo che ha per titolo 'Su la Rivoluzione di Milano.'(Italia 1815), e di F. Confalonieri che con la Lettera ad un amico del 15 marzo 1815 ribadì la validità della posizione assunta l'anno precedente e rigettò l'asserzione che egli avesse condotto il popolo all'assalto del Senato (cfr. G. Casati, Memorie e Lettere di Federico Confalonieri, I,Milano 1890, pp. 253-273). Sono anche da ricordare i quattro discorsi Della servitù dell'Italia del Foscolo, che, reagendo alle tesi politiche della Memoria, esaminano le condizioni dell'Italia da un punto di vista di intransigente patriottismo (Opere edite e postume, V, Firenze 1939: Prose politiche, pp.171-253). A questo dibattuto opuscolo di memorie è di particolare importanza il manoscritto in bella grafia posto tra la Memoria e la lettera del Confalonieri datato Milano aprile 1814 e firmato Arborio Gattinara marchese di Breme, il quale ritiene la pubblicazione dell'Armaroli incompleta per la piena comprensione della storia del Regno d'Italia. In queste pagine oltre a rileggere in modo dettagliato ciò che veramente successe in quei pochi giorni a Milano si aggiunge una chiave di lettura critica e lungimirante su quel che effettivamente accadde e di come forse si sarebbero potuti evitare i cruenti episodi se si fosse agito in modo differente. Una lettura inedita molto interessante.
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