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Libros antiguos y modernos

Carlo Olmo

Studiare Roberto Gabetti

Quodlibet, 2022

15,20 € 16,00 €

Quodlibet

(Macerata, Italia)

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Detalles

Año de publicación
2022
ISBN
9788822908407
Páginas
112
Serial
Quodlibet studio. Città e paesaggio. Saggi
Editores
Quodlibet
Formato
215×145×13
Curador
Carlo Olmo
Materia
Gabetti, Roberto, Singoli architetti e studi di architettura
Conservación
Nuevo
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa blanda
Condiciones
Nuevo

Descripción

Studiare una personalità come Roberto Gabetti significa cercare di comprendere e restituire i tratti di una figura che si muove tra professione, studio e ricerca, vivendo stagioni molto diverse. In latino, studēre significa – prima ancora che studiare – dedicarsi, applicarsi e amare. Lo studio, quindi, in quanto atto d’amore per la conoscenza, non è altro che filo-sofia: amore per il sapere. Il volume raccoglie gli interventi ampliati presentati al seminario accademico intitolato Studiare Roberto Gabetti, tenutosi nel 2020 in occasione dei vent’anni dalla scomparsa dell’architetto torinese. Il seminario, curato da Carlo Olmo, apre un passaggio – non solo generazionale, ma soprattutto storiografico – sulla figura di Gabetti, e rappresenta il punto di inizio per nuove indagini sulla sua poliedrica attività. I saggi esplorano il lavoro del maestro torinese sotto accezioni diverse: allievo di Giovanni Muzio e poi assistente di Carlo Mollino, progettista capofila del Neoliberty quindi precursore – insieme con Aimaro Isola – della sensibilità ambientalista, cittadino militante, professore universitario, studioso di Le Corbusier, saggista e personaggio storico. I diversi contributi restituiscono in tal modo un quadro ricco e complesso, ripercorrendo carriera, professione e insegnamento di Gabetti, mettendone retrospettivamente in luce il lascito. Le memorie si conservano solo a patto di rielaborarle. È perciò vitale chiedersi cosa sia tuttora vivo del progetto culturale di Gabetti come architetto e docente, quale sia il significato attuale della lunga carriera di una figura fondamentale tanto per il Politecnico di Torino quanto per la storia dell’architettura italiana del XX secolo. Ed è importante porsi tali domande per mettersi in condizione di gestire l’eredità di un grande architetto, destinata comunque a diventare oggetto di studio per le generazioni future.
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