Detalles
Lugar de impresión
Bologna
Materia
Alpinismo - Himalaia - Esplorazione
Descripción
In-8° tgrande (cm. 27,1x20 all'esterno, cm. 26,1x19,1 all'interno), pp. XIII, 541, (2), lussuosa e spessa mezza pelle coeva (insighificante escoriazione presso la cuffia superiire), tit. e ricchi fregi oro e fregi a secco al dorso, piatti in carta decorata ben coordinata (un graffio ai due piatti). EX LIBRIS alpino al verso del piatto. Una tavola colorata - da un negativo di Spranger - applicata su cartoncino color nocciola a pag. 390, 2 tavole oro-idrografiche dell'estremità orientale del Karakorum in seppia fra le pp. 416-17, 2 schizzi topografici fra le pp. 496-497 e 504-505, 14 tavv. fotografiche b.n. ripiegate e 16 altre a pagina intera; numerose altre fototipie intercalate n.t. tratte da fotografie prese in loco da Cesare Antilli e da altri membri della spedizione. In fine, cartella cartonata al contropiatto posteriore con 7 panorami e 1 veduta (L'alta valle Sciaiok) in 4 TAVOLE più volte ripiegate + 1 veduta (Terzo campo sul Rimu) ripiegata + 3 CARTE geografiche a colori (più volte ripieg.). Prima edizione corredata da un amplissimo apparato iconografico di primo ordine. Dedicata a stampa al Duca degli Abruzzi, Luigi Amedeo di Savoia. L'appendice contiene il rendiconto finanziario della spedizione. "Nel 1913-1914 De Filippi guidò un'importantissima spedizione nell'India e nel Tibet, per la quale ebbe dal Re d'Inghilterra un'alta onorificenza e un titolo nobiliare" (Zavatti). DE FILIPPI (Milano, 1814-Hong Kong, 1867) fu naturalista, allievo dello Zendrini a Pavia, professore di zoologia a Torino e, nella stessa città, direttore del Museo Zoologico (di cui arricchì straordinariamente le collezioni) e membro dell'Accademia delle Scienze. Senatore dal 1865, morì a bordo della corvetta "Magenta" in prossimità di Hong Kong. Si occupò di zoologia generale, di ittiologia, elmintologia, erpetologia, geologia, mineralogia, anatomia comparata, embriologia, sostenendo inizialmente la tesi già altamente obsoleta della generazione spontanea, che presto ritrattò. Tra i primi introduttori italiani del darwinismo, con la celebre conferenza dell'11 gennaio 1864 "L'uomo e le scimmie", più volte ripubblicata e destinata a scandalizzare il mondo scientifico italiano, ancora impreparato alle rivoluzionarie tesi dell'evoluzionismo, dette importanti contributi allo studio dello sviluppo dei Trematodi. Perret, 1658: "Récit d'une importante expédition italienne, à caractère essentiallement scientifique. Ouvrage rare, constituant, avec ses annexes scientifiques, une documentation exceptionelle sur cette région".