Detalles
Lugar de impresión
Milano,
Autor
Aa. Vv. (F.T. Marinetti, U. Boccioni, C. Carrà, L. Russolo E U. , Piatti)
Editores
Direzione del Movimento Futurista (Stab. Tip. Taveggia),
Edición
Edizione originale.
Descripción
autocopertinato a bifolio,
Descripción
MANIFESTOEdizione originale.Esemplare con tracce di pieghe e lacerazioni ricomposte (senza perdite); per il resto pulito e perfettamente fruibile.Straordinario manifesto, forse tra tutti il più iconico e famoso. Prima pagina a mo’ di copertina con titolo a caratteri cubitali, all’interno su doppia pagina la famosa parolibera grafica di Carlo Carrà, datata «dal cellulare di Milano». -- La «Sintesi futurista della guerra» «è sicuramente l’oggetto artistico più significativo che i futuristi crearono durante la Prima guerra mondiale» (M.E. Versari, “Guerrapittura”, in C. De Maria, L’Italia nella Grande Guerra, Roma 2017, p. 103). In seguito alla manifestazione interventista del 16 settembre 1914, in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, in cui i futuristi diedero fuoco alle bandiere austriache, un gruppo di essi (tra cui sicuramente Boccioni e Marinetti) fu incarcerato per qualche giorno e rilasciato dietro firma di un documento di esplicita rinuncia ad altri atti pubblici antiaustriaci. «È dunque a questo punto, come reazione a questa situazione di censura, che nasce la tavola parolibera-manifesto Sintesi futurista della guerra. Firmata da Marinetti, Boccioni, Carrà, Luigi Russolo e Ugo Piatti, viene datata “dal cellulare di Milano 20 settembre 1914”. In realtà, dei cinque firmatari, soltanto Marinetti, Boccioni e Piatti si trovano in galera la notte del 20 settembre. Carrà è in vacanza a Varzi, vicino a Voghera, e Russolo a casa con un’infezione intestinale. La struttura fondamentale della sintesi riprende un motivo che Marinetti aveva ideato originariamente come icona propria del futurismo» (ivi, p. 108), ovvero il cuneo futurista che schianta il passatismo disegnato in molte delle dediche autografe apposte su «Zang Tumb Tuuum». -- La «Sintesi» appare per la prima volta in un volantino datato 20 settembre 1914, ma diffuso sicuramente in ottobre e ristampato successivamente con una modifica rilevante: l’aggiunta della Turchia — entrata direttamente nel conflitto il 29 ottobre — tra le nazioni dello schieramento passatista. In questa ultima forma — diffusa in volantino al principio di novembre (come annuncia Marinetti in una lettera a Folgore del 5 novembre, dove ne indica anche la tiratura in 20.000 copie: Carteggio futurista, Roma 1987, n. 28) — fu poi riproposto in «Guerrapittura» di Carlo Carrà (aprile 1915), come tavola a doppia pagina ripiegata in fine; dunque con molte modifiche e sfondo tricolore sul primo numero del «Montello», 20 settembre 1918. Ebbe un impatto iconico enorme, direttamente influenzando — come ha dimostrato Maria Elena Versari (Avant-garde Iconographies of Combat, in «Annali di italianistica» 33, 2015, pp. 187-204) — il famoso poster di El Lissitzky «Sconfiggi i bianchi con il cuneo rosso» (1919).Tonini, I manifesti del futurismo, n. 84.1; Versari, Avant-Garde Iconographies of Combat (Annali d’italianistica 33, 2015: 187-204); Versari, “Guerrapittura” (in «L’Italia nella Grande Guerra», cur. De Maria, Roma 2017: 101-112); Andel, Avant-Garde Page Design, n. 109