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Libros antiguos y modernos

Pecchio Giuseppe

Saggio storico sulla amministrazione finanziera dell'ex Regno d'Italia dal 1802 al 1814 - L'anno Mille Ottocento Ventisei dell'Inghilterra colle osservazioni

dalla Stamperia di A. Sincon (et alii), 1830

250,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1830
Lugar de impresión
Londra (et alii)
Autor
Pecchio Giuseppe
Editores
dalla Stamperia di A. Sincon (et alii)
Materia
Economia, Inghilterra, Tassazione
Sobrecubierta
No
Conservación
Excelente
Idiomas
Italiano
Copia autógrafa
No
Impresión bajo demanda
No
Condiciones
Usado
Primera edición

Descripción

Miscellanea di 3 opere di economia in un vol. in-8° (210x132mm) legato all'epoca in m. tela con fregi e titolo in oro su tassello al dorso e piatti marmorizzati. Tagli a spruzzo. Fioriture lievi. Ottimo stato. Comprende: 1) Giuseppe Pecchio, Saggio storico sulla amministrazione finanziera dell'ex Regno d'Italia, cit., pp. VIII, 150, (2). Una tabella ripiegata f.t. delle esportazioni e importazioni del Regno d'Italia. Terza edizione (la prima era apparsa a Londra nel 1820, in quanto interdetta dalla censura austriaca) di questa serrata apologia dell'amministrazione delle finanze del primo Regno d'Italia contro le inique accuse di quanti tacciavano i suoi amministratori di aver condotto le finanze in rovina. 'Un governo nazionale, per quanti difetti possa avere, è sempre a preferenza d'uno straniero il più confacente all'interesse e all'onore d'un popolo. L'indipendenza non è un grido di rivoluzione, ma è un principio di economia pubblica'. Cossa, p. 125, n. 210. Palgrave, III, p. 86. Kress, C1749. Einaudi, 4336. 2) Id., L'anno Mille Ottocento Ventisei dell'Inghilterra. Lugano, dai Tipi di G. Vanelli e Comp., 1827, pp. 196. Prima edizione di questa rara opera dell'economista milanese, frutto della sua esperienza di esule a Londra; dopo aver preso parte alla cospirazione dei Federati, il Pecchio era stato costretto a lasciare l'Italia, riparando prima in Spagna, poi in Portogallo e, infine, in Gran Bretagna, di cui egli offre un vivace quadro economico e sociale, contrapponendo il liberoscambismo alle tendenze protezionistiche dell'economia tedesca e analizzando le ragioni della grave crisi che colpì l'Inghilterra nel biennio 1825-'26. Einaudi, 4335. Motta, passim. 3) Giuseppe Cridis, De'Tributi. Libri due. Torino, Giuseppe Pomba, 1832, pp. 192. Prima edizione, assai rara, di una delle maggiori trattazioni dell'Italia ottocentesca in tema di tributi. L'autore di mostra contrario all'appalto dei tributi, alle contribuzioni straordinarie forzate e al testatico e, per contro, favorevole alle imposte di consumo. 'In quest'opera si ragiona delle varie spezie d'imposizioni, de'loro vantaggi, e de' loro inconvenienti, del modo di stabilirle, e della maniera di esigerle, e de' mezzi di provvedere ai bisogni straordinari dello Stato'. Giuseppe Cridis (Cossato, Biella, 1766-Torino, 1838) fu e professore di Diritto pubblico ed Economia politica presso l'Università di Torino. Einaudi, n. 1395. Sirugo, n. 1163. Bottasso, n. 196. Ricca Salerno, p. 514: 'Contiene un'analisi larga e minuta delle diverse forme d'imposta'.