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Libros antiguos y modernos

Alexander Nagel, Christopher S. Wood, Stefano Chiodi, Giuseppe Lucchesini

Rinascimento anacronico

Quodlibet, 2024

36,10 € 38,00 €

Quodlibet

(Macerata, Italia)

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Detalles

Año de publicación
2024
ISBN
9788822906243
Autor
Alexander Nagel, Christopher S. Wood
Páginas
576
Serial
Logica della sensazione (1)
Editores
Quodlibet
Formato
240×164×43
Curador
Stefano Chiodi
Materia
Storia dell’arte, Stile rinascimentale
Traductor
Giuseppe Lucchesini
Conservación
Nuevo
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa blanda
Condiciones
Nuevo

Descripción

Rinascimento anacronico propone una sorprendente rilettura di una stagione fondamentale della cultura europea e una nuova concezione della storicità delle opere d’arte. Definire un’opera «anacronica» significa in effetti, scrivono Alexander Nagel e Christopher S. Wood, dire ciò che essa fa «quando ripete, quando esita, quando ricorda, ma anche quando progetta un futuro o un ideale», eccedendo il «mondo della vita» che l’ha generata. Le architetture di Leon Battista Alberti e Bramante, i dipinti di Guido da Siena, Jan van Eyck e Vittore Carpaccio, le sculture di Michelangelo o gli affreschi della Stanza della Segnatura, così come le icone, i disegni, le stampe, i mosaici, le medaglie esaminate da Nagel e Wood, fanno emergere interrogativi imprevisti circa la loro autenticità, riferimenti a precedenti prestigiosi, così come gli effetti della trasposizione da un medium a un altro. Le icone bizantine considerate come antichità paleocristiane, le immagini non create da mano umana, le spoliazioni e le citazioni, i diversi approcci al restauro, le leggende sugli edifici, i falsi e i pastiches si rivelano in questo modo altrettante componenti di una originale e più esauriente visione dell’arte rinascimentale. Se è vero che un’opera d’arte testimonia il momento della sua realizzazione, Nagel e Wood dimostrano che è altrettanto determinante comprenderne la costitutiva instabilità temporale e i modi con cui essa rimanda a remote origini ancestrali, a un artefatto o a un’immagine anteriore, o persino a un’origine divina posta fuori dal tempo. Rinascimento anacronico cerca di estrarre dalle opere d’arte una temporalità in strutturale disallineamento con la disciplina della storia dell’arte, «verso una cronotopologia della creazione artistica». Se l’opera, come scrivono gli autori, è un messaggio i cui mittenti e destinatari sono in costante spostamento, l’arte è la possibilità di un indispensabile colloquio attraverso il tempo.
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