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Libros antiguos y modernos

Lotto Lotti

Rimedi per la sonn da lezr alla Banzola dialogh sj.,

Nella Stamperia di S. Tommaso d’Aquino,, 1776

100,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1776
Lugar de impresión
In Bologna,
Autor
Lotto Lotti
Editores
Nella Stamperia di S. Tommaso d’Aquino,
Idiomas
Italiano

Descripción

In 8°; 141, (3) pp. Legatura coeva in cartoncino molle. Primi due quaderni un po' lenti. Titolo manoscritto al piatto anteriore da mano ottocentesca. Antico timbretto di proprietà privata al frontespizio che attesta l'appartenenza del volume, prima all'avvocato Alfonso Magiera, membro dell'antica famiglia ebrea di origini polacche dei Magiera. All'inizio del volume è posto il noto capitolo a nome di Lotto Lotti "Alle Oneste Cittadine di Bologna". Luogo, stampatore ed anno si ricavano dal colophon. Qualche minima macchiolina di foxing in poche carte, un piccolo forellino al margine bianco interno della prima carta, assolutamente ininfluente e nel complesso, esemplare in buone condizioni di conservazione, ancora in barbe. Bell'antiporta realizzata da Giuseppe Cantarelli. Edizione fra le meno comune di questo celebre scritto dialettale bolognese composto dal noto poeta e cortigiano bolognese, Lotto Lotti (Bologna 1667 - ivi 1714). L'autore è noto per diversi componimenti poetici d'occasione e di 5 melodrammi. La sua opera fu estremamente innovativa. Il suo coniugare poesia, narrativa e teatro, rappresentò una svolta rispetto al teatro dialettale della Bologna tra il '600 ed il'700. Nella sua maturità, in particolare, a parte un celebre componimento per la liberazione di Vienna, scrisse poesie e componimenti dialettali dei quali i "Rimedi per la sonn da liezr alla Banzola" è il più celebre. In esso, scritto in un vernacolo bolognese colto equidistante dalla lingua del popolo e da quella di corte, l'autore ironizza e sbeffeggia usanze e tradizioni della Bologna dell'epoca. Il terzo dialogo dell'opera, La cantatriz, è forse il più celebre ed in esso, l'abitudine del canto durante gli incontri pubblici, anche da parte di chi tale dono non possiede, viene messo in ridicolo. L'opera è arricchita da una bella tavola che illustra una scena d'interni dove alcune donne sono alle prese con diversi mestieri. Rif. Bibl.: IT\ICCU\UBOE\027362.
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