2 parti in numerazione continua in un vol. in-4° antico (228x162mm), pp. (28), 236, 237-417 (alla p. 237 è l'autonomo occhietto della 'Relatione del Trattato della Tregua di Fiandra, che si concluse in Anversa alli IX d'aprile MDCIX fatta dal Cardinal Bentivoglio in tempo della sua nuntiatura appresso i Serenissimi Arciduchi Alberto, et Isabella Infanta di Spagna'), (2) di catalogo editoriale di Marco Ginammi alla Libreria della Speranza. Legatura del primo Ottocento m. pelle marrone e angoli con titolo in oro su tassello rosso e fregi di greche in oro al dorso. Piatti marmorizzati. Al frontespizio, impresa tipografica in xilografia con figurazione allegorica femminile sostenuta ad un'àncora e paesaggio agreste sullo sfondo, il tutto entro cornice istoriata con grottesche e cariatidi e motto 'In Deo est spes mea'. Antica firma di possesso in calce al frontespizio. Testatine, capilettera e finalini istoriati in xilografia, dedica a stampa all'Arcivescovo di Tessalonica, Francesco Vitelli. Indici bicolonni preliminari. Fioriture e bruniture diffuse, qualche alone marginale, un minimo restauro al margine inferiore della p. 209-210. Più che discreto esemplare nell'insieme. Ristampa veneziana delle relazioni degli avvenimenti politici, diplomatici e militari delle Fiandre nei primi decenni del Seicento stese del celebre religioso e storico (Ferrara, 1579-Roma, 1644). L'opera, pubblicata nel 1629, fornisce una pregevole descrizione storico-politica dell'Olanda e contiene notazioni sugli Ugonotti, una relazione sulla tregua di Anversa del 1609 di Anversa e sulla ripresa dei fatti d'arme nel 1614. Il Bentivoglio fu studente a Padova di leggi, di storia e, sotto la guida di Galileo, di scienze. Nominato nel 1598 Cameriere segreto pontificio, nel suo iniziale periodo romano fu in dimestichezza con il Baronio, il Bellarmino, il Boccalini. Nunzio in Fiandra dal 1607 al 1616 e in Francia dal 1618 al 1621, dimostrò grande abilità diplomatica durante le aspre contese tra cattolici e protestanti. Cardinale dal 1621 e protettore dalla Francia presso la Santa Sede, come capo dell'Inquisizione sottoscrisse la condanna nei confronti del suo antico maestro Galileo; nei suoi ultimi anni fu consigliere ed amico di Urbano VIII, di cui sarebbe stato forse successore se non fosse deceduto nel corso del conclave. Tra le altre sue opere a stampa ricordiamo delle interessanti 'Memorie'. Cfr., per le varie edizioni dell'opera: Vinciana, 529. Gamba,1791. Brunet, I, 778. Graesse, I, p. 337. Parenti, p. 75. Vinciana, 530. Razzolini, p. 52. Cat. Capponi, p. 56. A. Merola in Diz. Biogr. d. Italiani, VIII, 637: 'Enorme fu la fortuna dell'opera, fondata sulle fonti diplomatiche che il Bentivoglio aveva raccolto copiosamente, condita di massime morali e sorretta da una robusta eloquenza, tesa a rivelare gli intrighi che dietro le passioni religiose, politiche e le contese economiche avevano finalmente determinato il corso degli eventi'.
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