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Libros antiguos y modernos

Polybius (Polibio), Domenichi, Lodovico (Trad.), Porcacchi, Tommaso (Cur.)

Polibio historico greco dell'imprese de' greci, de' gli asiatici, de' romani, et d'altri. Con due fragmenti delle republiche, et della grandezza di Roma, & con gli undici libri ritrovati di nuovo

Appresso Gabriel Giolito de' Ferrari, 1562-1564

787,00 €

ORSI LIBRI di Federico Orsi Libraio Antiquario

(Milano, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1562-1564
Lugar de impresión
In Venegia (Venezia; Venice)
Autor
Polybius (Polibio), Domenichi, Lodovico (Trad.), Porcacchi, Tommaso (Cur.)
Editores
Appresso Gabriel Giolito de' Ferrari
Idiomas
Italiano

Descripción

"In-4. *8 *6 A-2L8; [28], 546 [2] pagine. Testi in corsivo, titoli in carattere romano. Grande segno di Giolito de' Ferrari al frontespizio entro ovale, con entrambi i motti del celebre stampatore. Marca priva di ovale e nota tipografica ripetute al colofone, sotto il registro. Discreto corredo di fregi silografici, a volte un poco stracchi: iniziali, testate e finimenti istoriati ed ornati. Alcuni finali di testo a piede di lampada. Numerose postille con paralleli ed argomenti stampate a margine di pagina. Occasionali annotazioni manoscritte antiche. Autografo del nobile Giulio Cesare Bonetti, decurione di Cremona nel '700, sul retto della carta di guardia anteriore. Poche leggerissime gore e fioriture sulle due carte iniziali e le due finali, una piccola galleria di tarlo lungo il taglio disotto. Legatura coeva in piena pergamena rigida con falde, dorso lievemente arrotondato, cadenzato da quattro nervature, titolo anticamente manoscritto sotto la cuffia di testa. Minuti fori di tarlo lungo la costa. Un'ottima copia. Variante A (var. B con data 1653 al frontesp.) della terza edizione veneziana, edita da Gabriele Giolito de' Ferrari, il quale pubblicò anche le precedenti due (nel 1545 e '46), della traduzione italiana delle "Storie" di Polibio di Megalopoli (200-120 a.C.). Con questo importante lavoro, originariamente scritto in 40 libri, lo storico greco "si propose di narrare come in meno di 53 anni (cioè dal 220-19 al 168-7) i Romani sottoposero al loro predominio il mondo conosciuto. La sua fu la prima storia universale che mai sia stata scritta; universale, s'intende, nel senso che abbracciava, almeno virtualmente, tutti i paesi conosciuti. Nella storia di P. il nesso tra le vicende d'Italia, di Spagna, di Sicilia, d'Africa, di Grecia, di Macedonia, d'Asia, di Siria e d'Egitto è dato dalla politica romana che in tutte queste regioni operava con le arti della pace o della guerra; tutte sottoponendole al predominio di Roma, sicché c'è nell'opera un filo conduttore e un'idea dominante. E la sintesi tra il concetto di storia di Roma e di storia universale, mentre dava a quello un valore nuovo, dava a questo una organicità cui non era stato capace fino allora di assurgere." (per ulteriori informazioni, si veda "Polìbio di Megalopoli" nella Enciclopedia Treccani Online). L'umanista Lodovico Domenichi, che lavorò non solo per il Giolito, ma anche per il Torrentino a Firenze, fu autore di questa traduzione, la quale era dedicata al duca di Firenze Cosimo de' Medici. Si tratta del quinto "anello" della collana di classici greci curata da Tommaso Porcacchi, rinomato uomo di lettere e geografo, sulla quale il DBI Treccani fornisce una delucidazione più che esaustiva: "la più importante impresa editoriale ideata da Porcacchi per Giolito fu la Collana historica de' greci (o Historici greci, o semplicemente Collana historica). Il progetto si proponeva di offrire una selezione di storici antichi in versioni volgari di qualità, destinate a un pubblico desideroso di accostarsi ai classici, ma sprovvisto della formazione necessaria per leggerli in edizione filologica. La Collana aveva un'organizzazione precisa. Le opere erano divise in due serie: l'una composta da storici greci antichi (ÇanelliÈ), l'altra da trattati contemporanei attinenti ad argomenti militari (ÇgioieÈ), che avrebbero dovuto intrecciarsi alle opere antiche, illustrandone e approfondendone le tematiche. Gli anelli erano disposti secondo l'ordine cronologico, le gioie secondo una successione arbitraria. L'alternanza degli uni e delle altre seguiva un disegno ragionato, che si sarebbe dovuto concludere con un volume, non realizzato, di indici generali di tutti i volumi pubblicati. Il piano originale è illustrato da Porcacchi nella premessa al Ditti Cretese e Darete Frigio, Della guerra troiana, primo anello, benché pubblicato nel 1570. Comprendeva dodici anelli e dieci gioie Tra il 1563 e il 1574 videro la luce dodici titoli, sette storici e cinque trattati La morte di Porcacchi, nel 1576, seguita da quella di Giolito, nel 1578, interruppe il progetto." STC BM XVI sec., It., 531; Brunet, IV, 791; Graesse, V, 396; USTC 850255; EDIT16 CNCE 26458; OPAC SBN IT\ICCU\BVEE\009725. Non in Adams."
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