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Libros antiguos y modernos

Missiroli Mario

Polemica liberale

Zanichelli (Stabilimenti Poligrafici Riuniti), 1919

20,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1919
Lugar de impresión
Bologna
Autor
Missiroli Mario
Editores
Zanichelli (Stabilimenti Poligrafici Riuniti)
Materia
Politica italiana, Liberalismo, Prima Guerra Mondiale
Sobrecubierta
No
Conservación
Como nuevo
Idiomas
Italiano
Copia autógrafa
No
Impresión bajo demanda
No
Condiciones
Usado
Primera edición

Descripción

In-16°, pp. 342, (2), brossura editoriale. Una firma del tempo. In barbe, in parte intonso. Qualche minima sottolineatura a matita. Ottimo stato. Prima edizione di questi scritti pubblicistici del grande giornalista e poligrafo (Bologna, 1886-Roma, 1974), raccolti in volume subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. 'Non avrei mai raccolto queste pagine, che sono andato disseminando in riviste e giornali negli ultimi dieci anni, se una recente polemica su il liberalismo e il partito liberale non mi avesse quasi obbligato a rendere un esatto conto della mia attività di scrittore militante. Ecco la documentazione, la quale pretende di dimostrare, in modo inequivocabile, il mio atteggiamento costante verso partiti e posizioni teoriche. Io stesso mi stupisco di tanta coerenza (.) - Dedico queste pagine a Giorgio Sorel.'. Scrive Roberto Pertici: 'Negli anni del dopoguerra, il Missiroli fu uno dei più attivi sostenitori di F.S. Nitti. Cercò di giustificare il «collaborazionismo» a cui guardava Nitti operando una distinzione, destinata a grande fortuna, fra «partito liberale» e «funzione liberale»: in Italia, essa «da almeno quindici anni, è passata […] ai socialisti. Il capo del liberalismo italiano, da quindici anni, è Filippo Turati». Tale «funzione» poteva tornare nelle mani del partito liberale, solo se esso si fosse mostrato capace di far propri e risolvere i programmi politici altrui e di usare anche le forze apparentemente ostili per un’opera di rinnovamento: così doveva esercitare una certa tolleranza nei confronti della violenza proletaria e ricercare una collaborazione con il socialismo «riformista» (Polemica liberale, Bologna 1919, e Una battaglia perduta, Milano 1924).' (D.B.I., LXXV, 2011).
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