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Libros antiguos y modernos

Penna, Sandro

Poesie di Sandro Penna

Parenti,, 1939

3500,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1939
Lugar de impresión
Firenze,
Autor
Penna, Sandro
Páginas
pp. 70 [2]; in antiporta 1 tavola fuori testo con riproduzione di un ritratto dell’autore eseguito da Gabriele Mucchi.
Serial
collezione di «Letteratura»,
Editores
Parenti,
Formato
in 16°,
Edición
Edizione originale.
Materia
Poesia Italiana del '900
Descripción
brossura verde con unghie, stampata in nero ai piatti e al dorso (al piatto posteriore: «Prezzo L. 15,– | edizione numerata»),
Primera edición

Descripción

LIBRO Edizione originale. Esemplare numero 70 di 350 in complessivo ottimo stato (carte uniformemente brunite; distacco dell’antiporta professionalmente fermato). «Dominante in me è stato ed è, il contrasto fra attività spirituale teoretica e attività spirituale pratica: fra l’arte e contemplazione della bellezza e attività e l’ideale stesso della bellezza e attività come scopo proprio». Così Sandro Penna diceva di sé in una pagina del suo diario (ora in «Poesie, prose e diari», Mondadori, 2017, p. 783) composta a ventidue anni. E di una tale distanza tra dimensione pratica-collettiva e dimensione ideale e privata è intrisa anche questa rara opera prima, impressa nel 1939 in soli 305 esemplari numerati su carta «doppio Guinea» (oltre a 50 su carta comune «riservati al servizio stampa») dalla fiorentina Fratelli Parenti all’interno della collana «Letteratura», costola editoriale dell’omonima rivista diretta da Alessandro Bonsanti. Già autore di componimenti apparsi in rivista - da «La Gazzetta del Popolo» a «L’Italia Letteraria», da «Solaria» a «Circoli» - grazie all’originario sostegno di Umberto Saba e in rapporto epistolare con grandi poeti come Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale, fu tuttavia solo in seguito al trasferimento a Milano nel 1937 e al fondamentale aiuto di Sergio Solmi che l’esordio in volume divenne possibile. Attraverso il grande critico, poeta e antifascista reatino – residente a Milano dalla metà degli anni Venti, dopo il periodo torinese con Piero Gobetti – quella prima raccolta di poesie brevi e distaccate dalla realtà concreta venne accolta con favore da Bonsanti, permettendone la pubblicazione alla fine del giugno del 1939, quando Penna aveva da poco compiuto trentatré anni. E l’imminente uscita della silloge venne così anticipata dallo stesso Solmi sulle pagine del mensile fondato da Adriano Grande «Circoli», in chiusura del corposo «La poesia italiana contemporanea»: «Nelle espressioni della nuova lirica si nota spesso […] una tendenza verso un solitario misticismo estetico. In altri termini, il vagheggiamento d’una poesia fatta più di sforzo e di chiusa passione che dell’altro elemento, di cui ogni vera poesia è costituita, che è la felice irresponsabile grazia. Per questa ragione ci piace terminare con un libro ancor fresco di stampa, le Poesie di Sandro Penna, giovane che, per quanto già noto al ristretto pubblico delle riviste letterarie, si distingue appunto per inequivocabile segno della grazia poetica».
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