Edizione dell'Autore, Roma, Via Borgognana 38, 15 gennaio 1908 (in fine volume si trova la data completa mentre al verso del front. si riporta: Roma, Stabilimento tipografico della Società Editrice Laziale). In 8vo, pp. 154 (con Indice), leg. post. in modesto cartonato (non conservata la brossura originale). Tutte le opere di Arturo Onofri sono da considerarsi molto rare a reperirsi. Esemplare con una legatura che non aggiunge nessun valore al volume, usuale ingiallimento del tempo ma in buono stato di conservazione tutto l'interno. I "Poemi tragici" sono suddivisi in quattro sezioni: "Primi poemi tragici" - "Interludî e poesie" - "Secondi poemi tragici" - Sonetti " - più un "Commiato" non annunciato sul frontespizio. Rarissima opera seconda dell'Onofri, in edizione auto - edita a spese dell'Autore. Arturo Onofri (Roma, 15 settembre 1885 – Roma, 25 dicembre 1928) è stato un poeta e scrittore italiano, tra i massimi esponenti della poesia metafisica in Italia. Nacque da una agiata famiglia borghese, il padre romano e la madre polacca (il padre nel 1897 entrò nei ruoli direttivi della Cassa di Risparmio). Il giovane si iscrisse al liceo classico di Tivoli nel 1901 e ricevette una educazione privilegiata e culturalmente varia, aperta al nuovo: ad esempio, il suo gusto musicale fu subito indirizzato verso il sinfonismo europeo e le liturgie di Wagner, a scapito del più tradizionale melodramma italiano, culminante in Puccini. Le cartoline e le lettere di questo periodo, indirizzate ai genitori e rimaste inedite, testimoniano la nostalgia di casa e comprendono richieste di libri scolastici, abiti e altro materiale necessario alla sua permanenza fuori casa. Onofri iniziò a dedicarsi all'attività letteraria molto presto, fin da giovanissimo. Mai stretto da particolari necessità di ordine economico, poté consacrarvisi liberamente e affacciarsi al nuovo secolo con spirito elegante e ironico. Fu così che si avvicinò al cenacolo crepuscolare, prendendo a frequentare i più noti ritrovi letterari romani dell’epoca, fra cui l’Aragno e il Caffè Greco. Nel 1916 sposò Bice Sinibaldi, da cui ebbe due figli. Fu perciò spinto a cercarsi una sistemazione, ma "refrattario a impegni gravosi e alle vere responsabilità" preferì assecondare la propria indole, impiegandosi nella Croce Rossa. Secondo i riferimenti, risulta che Onofri pubblicò le sue prime quattro raccolte di versi sulla rivista "Vita letteraria" ("Liriche", 1907; "Poemi tragici", 1908; "Canti delle Oasi", 1909; "Disamore", 1912). In tutte queste opere si riportano le relative tipografie di stampa ma non compare riferimento alcuno alla editorialità della rivista, sebbene tutte le raccolte risultino "ufficilamente" apparse nello stesso anno delle edizioni auto – edite e sempre, peraltro, a spese dell'Autore. Ragion per cui resta incerto se esse siano uscite dapprima in una sorta di "ante litteram" auto -editoriale, che avrebbe poi goduto della comparsa del nome della rivista. Nello specifico: "Liriche", marzo 1907, all’insegna della "Vita Letteraria" ma per i tipi della Tipografia della Biblioteca di Cultura Liberale di Firenze (riedite poi nella collana "Opera prima", Garzanti, 1948), la prima silloge poetica, trentuno componimenti scritti fra il 1903 e il 1906; "Poemi tragici", gennaio 1908, all’insegna della "Vita Letteraria" ma usciti a spese dell'Autore, Roma, Via Borgognana 38, Roma, Stabilimento tipografico della Società Editrice Laziale, trentotto componimenti scritti fra il 1906 e il 1907; "Canti delle Oasi", 1909, ancora edizione dell‘Autore, Roma, Via Borgognona 38, tipografia Tuscolana di Frascati; "Disamore", 1912. Queste raccolte verranno poi raggruppate con il titolo di "Liriche" (Ricciardi, Napoli, 1914, tipografia Angelo Trani, novembre 1913) ed “eccetto limitatissime novità" consisteranno in una ristretta scelta della produzione precedente, arricchita di varianti e di correzioni minime. .