Pisacane e la rivoluzione fallita. Con Guerra combattuta in Italia negli anni 1848-49 di Carlo Pisacane.

2. ed. 373 p. ; 23 x 15 cm. Di fronte e attraverso, 7. La riflessione critica sul fallimento della guerra del 1848-'49 provoca una svolta decisiva nel pensiero e nell'opera di Carlo Pisacane. Ne fa testo il suo libro, che qui viene riproposto preceduto dal una lunga analisi del Russi, in cui a partire da un esame dei fatti militari il Pisacane tenta una valutazione politica globale del biennio rivoluzionario. Mentre rimprovera alla monarchia sabauda di essersi preoccupata di smorzare l'impeto e la partecipazione popolare più che di contrastare gli austriaci, il Pisacane denuncia la posizione immobilistica dei mazziniani che hanno voluto conciliare gli interessi della borghesia con quelli del popolo. Il rivoluzionario meridionale prende in considerazione i passaggi fondamentali per la guerra alla borghesia e la lotta di classe sottese al movimento per l'indipendenza nazionale. La militarizzazione e i compiti dell'esercito rivoluzionario, problema che porta con sé il corretto uso della mobilitazione di massa per evitare sia lo spontaneismo sia la mediazione antirivoluzionaria delle istituzioni; la subordinazione della «riforma» politica al modificarsi economico sociale della realtà; la critica di ogni principio di delega e, quindi, della autodeterminazione politica del popolo; l'impostazione del rapporto tra massa e avanguardia attraverso la violenza rivoluzionaria tesa (in ultima analisi) alla liberazione dallo sfruttamento e dall'oppressione. Brossura editoriale, coperta illustrata a colori in cartoncino flessibile plastificato lucido con alette. Codice libreria 9153.