Detalles
Lugar de impresión
Rimini
Editores
Tip. Emilio Renzetti
Materia
delinquenza, anarchia, socialismo, utopismo, politica, economia, amilcare cipriani
Descripción
In 8, pp. XV + 228 + (2b) con 2 tavv. f.t. con ritratti di Amilcare Cipriani. Fioriture sparse. Legatura in mz. pl. coeva. Scritto in cui l'A. tenta di dimostrare come la condanna ai lavori forzati per l'omicidio che Amilcare Cipriani commise in Egitto sia sbagliata, poiche' il patriota italiano uccise per legittima difesa, e si ricostruisce l'intera vicenda processuale. Amilcare Cipriani fu una delle grandi figure del socialismo anarchico. Disertore nel '59 da Tortona per seguire Garibaldi in Sicilia, fu nuovamente fra le file garibaldine nel 1862, riusci' quindi a non farsi catturare dopo l'episodio d'Aspromonte, e a fuggire in Grecia. Non potendo tornare in Italia per non finire in carcere, ando' in Egitto dove si impegno' nell'esplorazione delle fonti del Nilo. In Egitto uccise in una rissa un italiano. Fu poi a Parigi durante l'insurrezione popolare che condusse alla formazione della Comune. Catturato, condannato a morte, ebbe la pena commutata per grazia governativa, e fu deportato in Nuova Caledonia. Nel 1881 ritorno' in Italia e venne immediatamente arrestato con l'accusa di cospirazione. Nel 1882 fu processato ad Ancona per i fatti egiziani e condannato a vent'anni di lavori forzati da scontare a Portolongone. Il processo al nuovo ?eroe proletario? attiro' l'attenzione dell'opinione pubblica, divisa tra colpevolisti ed innocentisti. Nel 1882, sebbene il processo si fosse concluso con una piena condanna, era stato impossibile arginare la crescita di popolarita' di Cipriani sostenuta da un movimento innocentista che trovava concorde non solo tutta la sinistra ma anche personalita' di spicco della cultura e delle istituzioni del nuovo Stato (Giosue' Carducci, Ricciotti Garbali, Felice Cavallotti, e, dalla Francia, Louise Michel, Bientot Malon, Eduard Vaillant). Nel 1886, alle elezioni politiche, fu presentata la sua 'candidatura di protesta' nei collegi di Ravenna e Forli', dove risulto' eletto plebiscitariamente. Nel 1888, grazie anche alle pressioni popolari, il nuovo processo sui fatti egiziani lo assolse da ogni accusa. Prototipo esemplare del rivoluzionario di mestiere, generoso, confuso, avventuriero, tra Garibaldi e Che Guevara, riusci' ad incarnare su di se' le aspirazioni del socialismo utopistico filtrate attraverso il mito risorgimentale italiano.