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Libros antiguos y modernos

Lanteri Franco

People of Lentini. Self-image culture, 1972-1980

A&Mbookstore Edizioni, Milano, 2017

50,00 €

a+mbookstore Libreria

(Milano, Italia)

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Detalles

Año de publicación
2017
ISBN
9788887071672
Autor
Lanteri Franco
Páginas
400
Editores
A&Mbookstore Edizioni, Milano
Materia
Photography Italia
Descripción
brossura
Idiomas
Italiano
Encuadernación
Tapa blanda

Descripción

Le norme internazionali ICAO – ISO in vigore per le fototessere dei documenti (passaporto, carta d’identità, permesso di soggiorno, porto d’armi), rendono difficile pensare che le fotografie contenute in questo libro avessero la stessa funzione. Sono ritratti della popolazione di Lentini, una cittadina nella provincia siciliana di Siracusa, provenienti dall’archivio vastissimo del fotografo Franco Lanteri, che ha eseguito gli scatti tra il 1972 e il 1980. “Una selezione inevitabilmente parziale, circoscritta a un arco di tempo preciso per privilegiare una fascia di età giovane”, racconta Salvatore Lanteri, autore di questa scelta capace di inquadrare un’epoca, un’estetica precisa. “In realtà l’archivio va dal 1967 al 1990 e comprende la quasi totalità degli abitanti del paese: giovani e vecchi, contadini e studenti, professionisti e artisti. Di quasi ognuno, il fotografo potrebbe raccontare vicende che lo riguardano direttamente, legami parentali, aneddoti. Un intreccio che rende tutti i soggetti parte di un unico grande racconto, una storia familiare. Un teatro civile, una parata sociale”. Franco Lanteri fa parte di una generazione di fotografi che si sono formati a bottega. Sono gli anni ’50: l’epoca dei paparazzi, della Rolleiflex. Il suo lavoro in un paese di provincia del Sud Italia comprendeva tutta la gamma delle cerimonie sociali come matrimoni, compleanni, battesimi, ma anche fototessere e foto di fatti di cronaca per il quotidiano La Sicilia, perlopiù omicidi (un tratto che ricorda Letizia Battaglia). I ritratti sono tutti eseguiti con banco ottico su negativi di formato 6x9. La preparazione della lastra, l’allestimento delle luci in sala di posa, la messa in posa, il ritocco manuale del negativo e della foto stessa una volta stampata, richiedevano tempi di realizzazione lunghi anche alcuni giorni. Un’attesa ormai inconcepibile. Anche lo sguardo obliquo del soggetto ritratto quasi a tre quarti, (profilo destro o sinistro deciso dal fotografo a seconda della maggior fotogenia di uno dei lati del volto), l’uso delle luci, il bianco e nero, sono elementi che contraddicono gli attuali canoni della fotografia per documenti in favore di una narrazione quasi cinematografica. Gli scatti si sono trasformati in qualcosa di diverso proprio perché questa pratica puramente funzionale non ha più motivo di esistere. Le fotografie valide per fini amministrativi che hanno ritratto un grande numero di persone in un periodo tanto esteso, anche se prive di un’intenzione progettuale, oggi sono diventate spontaneamente un affresco corale capace di restituire un clima, un periodo storico. Il loro valore pratico è diventato culturale, estetico. Difficile non sentire l’eco della tradizione dell’indagine antropologica nella ritrosia con cui i soggetti fotografati si presentavano di fonte al banco ottico, lo sguardo sfuggente a evitare il contatto con il fotografo. Una forma di pudore che sembra far valere l’idea antica, tuttora esistente in alcune culture, dell’anima catturata dalla fotografia se gli occhi sono rivolti verso l’obiettivo. Annalisa Rosso — Testi: Lanteri Salvo. F.to: 21,5x30; pagg. 400; BN; rileg. brossura. Editore: A&Mbookstore Edizioni, Milano, 2017.