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Libros antiguos y modernos

Ginzburg Carlo, Introduzione Di Ivo Iori

Paura, reverenza, Terrore, Rileggere Hobbes Oggi

Universit‡ Degli Studi Di Parma facolt‡ Di Architettura 2008,

26,00 €

Pali s.r.l. Libreria

(Roma, Italia)

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Detalles

Autor
Ginzburg Carlo, Introduzione Di Ivo Iori
Editores
Universit‡ Degli Studi Di Parma facolt‡ Di Architettura 2008
Descripción
H
Sobrecubierta
No
Encuadernación
Tapa dura
Copia autógrafa
No
Primera edición
No

Descripción

16mo, 16 x 22 x 2,4 (Libro in brossura). Nella sua memorabile Pianura proibita, Cesare Garboli prende in esame due termini: history e fiction, riconducendoli alla capacit‡ di indicare, da parte del primo, le narrazioni di eventi storici, da parte del secondo, di fatti inventati. Ma Garboli sottolinea anche come oggi si sia portati ìad affermare se non a cancellare il discrimine tra i due termini [Ö] Contro questa presa di posizione neo-scettica, o relativistica, si sono rigorosamente battuti Arnaldo Momigliano, e, con pi˘ vigore ancora, dopo di lui, Carlo Ginzburg, i quali hanno fatto osservare che la storiografia si fonda sui dati, e presenta molte pi˘ analogie con líindagine poliziesca e líinchiesta giudiziaria che non con la retoricaÖî » proprio ciÚ che emerge dalla lettura di questo saggio esemplare di Carlo Ginzburg, condotto con una linearit‡ di pensiero e secondo un filo e delle tracce (volendo parafrasare il titolo di un suo recente volume) sicuramente degni di uníinchiesta di Simenon-Maigret. Ma cíË di pi˘: Ë presente uníattenzione fondamentale ai ìdettagliî, sia che si vogliano interpretare come ìmicrostoriaî (una categoria díanalisi che come noto ha reso celebre Ginzburg), sia come strumenti di comparazione utilissimi per annodare fili solo apparentemente sciolti. PuÚ al proposito vedersi líimportanza di un termine (il verbo inglese to awe, incutere soggezione) che Ginzburg mostra qui essere centrale nel pensiero di Hobbes, importanza che non sarebbe emersa se lo storico non avesse scandagliati, comparandoli opportunamente, i diversi ambiti culturali in cui il termine stesso si era presentato alla ìletturaî del filosofo inglese. Il processo di comparazione, nella sua pi˘ ampia accezione, non ha un ambito privilegiato di applicazione, ma Ë una metodologia generale di pensiero. In questo solco viene in mente un passo di Mimesis, opera celebre di Erich Auerbach e molto importante per la formazione culturale di Ginzburg (come mi Ë capitato di registrare direttamente dalle sue parole), opera che ha rappresentato un modello non solamente per gli studi filologici: ìIl progresso delle arti negli ultimi due secoli consiste soprattutto [Ö] in una formazione prospettica del giudizio che rende possibile accordare varie epoche e culture in base ai loro stessi presupposti e punti di vista, adoperarsi al massimo per scoprirli e mettere da parte come astorica e dilettantistica ogni valutazione assoluta del fenomeno che viene imposta a esso dallíesterno.î » soprattutto la ricchezza di prospettive díindagine anche nella direzione indicata da Auerbach a caratterizzare líopera di Ginzburg e a renderla cosÏ significativa e originale nel panorama díoggi. Un celebre storico del í900, Edward H. Carr, in un suo aureo volumetto che raccoglie Sei lezioni sulla storia risponde cosÏ alla domanda di cosa in fondo si debba intendere per storia: ì [Ö] Ë un continuo processo di interazione tra lo storico e i fatti storici, un dialogo senza fine tra il presente e il passatoî. Proprio come quello che qui ci presenta Carlo Ginzburg. Ivo Iori - Introduzione al volume
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