Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libros antiguos y modernos

Autore: Valerio Napoli, Presentazione Di: Francesco Romano

?p?e?a t? ?. Il principio totalmente ineffabile tra dialettica ed esegesi in Damascio

CUECM - Officina di Studi Medievali 2008,

40,00 €

Medievale Libreria

(Pavia, Italia)

Habla con el librero

Formas de Pago

Detalles

ISBN
9788888615721
Autor
Autore: Valerio Napoli, Presentazione Di: Francesco Romano
Editores
CUECM - Officina di Studi Medievali 2008
Materia
Filosofia-Filosofi

Descripción

534 pagine. Brossura. Collana: Symbolon. Studi e testi di filosofia antica e medievale, 33. Commento dell'editore: Questo saggio offre una ricostruzione dei procedimenti filosofici con cui Damascio (460-538 ca), esponente del tardo neoplatonismo greco, sostiene la tesi giamblichea dell'esistenza di un principio trascendente anche rispetto all'uno. Damascio si oppone a Proclo, il quale, sulla scia di una secolare tra­dizione filosofica, con sottili argomentazioni dialettiche aveva identificato il principio primo di tutte le cose con l'uno sovraessenziale. Alla dialettica, in­vece, Damascio riconosce il potere di stabilire la necessaria esistenza di un principio al di là dell'uno, indicato anche come l'ineffabile. Alle prese con tale principio, il logos è però costretto ad affrontare irrisolvibili aporie che lo spingono fino ai suoi limiti estremi e lo conducono ad un completo capo­volgimento". Capovolgimento che, tuttavia, manifesta una peculiare valen­za "ostensiva", rivelandosi come il modo in cui l'ineffabile, nel sottrarsi al logos e nel costringerlo all'autoannullamento, si lascia intravedere nell'o­rizzonte del lógos stesso. La dottrina dell'ineffabile comporta per Damascio anche la necessità di cimentarsi in un'interpretazione del Parmenide di Platone, assunto come testo di riferimento obbligato per ogni indagine sui princìpi. Alla ricerca di una legittimazione platonica della dottrina dell'i­neffabile, Damascio prova così ad aprire nuove prospettive esegetiche su questo fondamentale dialogo platonico, proponendone una lettura secondo cui l'ineffabile sembra suggerito dalla "prima ipotesi" come la destinazione finale cui si è elevati mediante la soppressione dell'uno, ovvero si presenta come qualcosa che, secondo l'uso misterico, è trasmesso con il silenzio. Con la sua investigazione, insieme dialettica ed esegetica, sul principio to­talmente ineffabile, Damascio ci restituisce, alla fine dell'antichità, un estremo tentativo della filosofia greca di interrogarsi sul principio assoluto del tutto e, insieme, un nuovo, suggestivo e problematico capitolo della fra­stagliata storia dell'interpretazione neoplatonica del Parmenide."