In 4° (22,5x16,5 cm); due tomi in un volume: (16), 313, (23) pp., 320, (16), 112 pp. Esemplare in buone condizioni di conservazione. Il secondo tomo e l'ultima parte presentano un frontespizio proprio con titoli leggermente differenti: "Tomo secondo, Aggiuntovi da un Religioso del medesimo Ordine un Sententiario, overo Raccolta delle più principali Sentenze, Detti notabili, e Sentimenti mistici, che si contengono in tutte l'Opere della Santa Madre. Il Tutto ricorretto di nuovo, con due copiosissime Tavole, una de' Capitoli, e l'altra delle cose più memorabili, e notabili" e "Lettere della Serafica Madre S. Teresa di Giesu Fondatrice de' Carmelitani Scalzi. Stampate prima in Ispagna, et hora dalla Lingua Castigliana fedelmente nell'Italia tradotte da Q. Oratio Quaranta, Consultore della Sac. Congregatione dell'Indice". Legatura coeva in piena pergamena molle con titolo chiosato a mano da mano settecentesca al dorso. Qualche lieve difetto. Stemma xilografico ad ogni frontespizio con un'aquila bicipite, con una corona tra le due teste ed il tutto inserito, in una cornice animata da figure. Primo titolo in rosso e nero entro cornice a doppio filetto. Titolo manoscritto in bella grafia seicentesca al taglio inferiore. Una strascia di carta tagliata al margine superiore dell'occhietto, ininfluente. Antica firma di appartenenza privata seicentesca al frontespizio "Caroli Colaetti (?)". Terza edizione, ma prima definitiva, delle opere spirituali e della corrispondenza della santa, mistica spagnola, Dottore della Chiesa e fra le figure più importanti della Riforma Cattolica, Teresa di Gesù, o d'Ávila, al secolo Teresa Sánchez de Cepeda Dávila y Ahumada (Ávila, 28 marzo 1515 - Alba de Tormes, 15 ottobre 1582) che fu fondatrice delle monache e dei Carmelitani Scalzi. "Il nucleo del pensiero mistico di Teresa, individuabile in tutti i suoi scritti, è l'amicizia tra il Signore e la sua creatura. Secondo l'interpretazione più tradizionale, in non pochi aspetti parziale, l'ascesa dell'anima umana avverrebbe attraverso quattro stadi, (come scritto nella sua Autobiografia, cc. X-XXII): Meditazione o orazione di raccoglimento. Si tratta del "ritiro" dell'anima e delle sue facoltà dall'esterno nell'ascolto della Parola di Dio e, secondo gli usi del tempo, particolarmente nella considerazione della passione di Cristo. L'orazione di quiete. In questo stadio la volontà umana è rimessa in quella di Dio, mentre le altre facoltà, quali la memoria, l'immaginazione e la ragione, non sono ancora sicure a causa della distrazione mondana. Nonostante una piccola distrazione possa essere provocata dalla ripetizione di preghiere o dalla composizione di scritti, lo stato prevalente è ancora quello della quiete. L'orazione di unione. La presenza dello Spirito attrae in sé la volontà e l'intelletto, in un dono reciproco tra il Signore e la creatura, mentre rimangono "libere" solo l'immaginazione e la memoria. Questo stadio è caratterizzato da una pace beata, una sorta di consapevole consegna all'amore di Dio.". Rif. Bibl.: IT\ICCU\RAVE\012716.