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Libros antiguos y modernos

Pascoli, Giovanni

Nel VII ottobre MDCCCLXXXIV quando Angiolina Mazzoli col nome di Suor Agnese nelle Agostiniane di Sogliano si toglieva al mondo corrotto e si elevava pura e tranquilla alla contemplazione di Dio noi Augusta Sabattini, Ida e Maria Pascoli che già l’amammo ed ora l’amiamo ed ammiriamo [Quando la rondine lascia i veroni]

[s.n.],, 1884

1900,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1884
Lugar de impresión
[S. l.],
Autor
Pascoli, Giovanni
Páginas
pp. [4], stampate solo le pp. [2-3].
Editores
[s.n.],
Formato
in 8° (216 x 165 mm),
Materia
Poesia Italiana dell' 800
Descripción
opuscolo costituito da un foglio ripiegato,

Descripción

EPHEMERA Rarissima edizione originale. Lieve foxing, strappi alle piegature, ma nel complesso esemplare ben conservato. A p. [4] nota manoscritta (di possesso?) «Boari». L’elegante opuscolo, con la dedica stampata in caratteri oro e bronzo, contiene l’ode senza titolo «Quando la rondine lascia i veroni» scritta da Pascoli in onore di Angiolina Mazzoli, grande amica di Ida e Maria Pascoli, che prese i voti il 7 ottobre 1884 divenendo così Suor Agnese. I versi furono composti su richiesta insistente delle sorelle, ma il poeta ebbe non poche difficoltà a portare a termine il lavoro, rimandandone più volte la consegna. Finalmente, il 17 settembre, inviò il testo a Ida e Maria, insieme ad un sonetto dedicato anche questo ad Angiolina Mazzoli (inc.: «Angiolina, a che luogo ermo e lontano»). Il poeta, tuttavia, non fu soddisfatto del proprio lavoro: non solo definì le due poesie «qualche cosaccia», ma confessò anche alle sorelle: «Non ho saputo far nulla di meglio. Perdonatemi e vogliatemi bene lo stesso» (Maria Pascoli, «Lungo la vita», p. 202). Ida e Maria sottoposero i due testi al confessore del convento di Angiolina Mazzoli, che approvò la stampa solo per il primo. La firma di possesso “Boari” potrebbe appartenere a Caterina Boari, la maestra di Ida e Maria. Rarissimo, non se ne rilevano copie in Iccu. Maria Pascoli, «Lungo la vita», p. 202

Edizione: rarissima edizione originale.