Libros antiguos y modernos
Raffaele D'Ambra
NAPOLI ANTICA. CON CENTODICIOTTO TAVOLE A COLORI
DI MAURO, 1993
675,00 €
Studio Maglione Maria Luisa
(Napoli, Italia)
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Detalles
Descripción
PREZZO DI COPERTINA € 1.450,00
Caratteristiche dell'opera:
Pagine 600, f.to 33x44 cm, illustrata con 118 cromolitografie a tutta pagina, rilegata in tela con dorso in pelle, fregi in oro, racchiusa in elegante cofanetto, tiratura di n. 1600 esemplari numerati progressivamente a mano e undici dedicati ad personam. La stampa dei volumi in-folio, ricavati da una sola piegatura del foglio, lasciandolo intonso, è tipica delle edizioni del tardo Seicento e Settecento. Questo sistema permette di ottenere fascicoli più consistenti e di evitare l'avvicendamento di troppe cuciture sul dorso del libro all'atto della legatura. L'impasto pregiato per le carte usate, conferiscono un aspetto estremamente elegante e un tatto piacevole, una buona stabilità in fase di stampa rendendo i colori vivaci e brillanti.
ISBN: 888526350X, 9788885263505
Soggetti: Napoli, Architettura, Urbanistica, Risanamento, Libri rari, Edizioni di lusso, pregiate, Antichità, Illustrazioni, Risanamento, Nicola Amore, Lavori, Urbanistica, Colera, Depretis, '800, Città, Ristampe Anastatiche, Facsimili, Riproduzioni, Arte, Storia napoletana, Società, Plebe, Borghesia
PIANO DELL'OPERA
Atanasio Mozzillo
Introduzione
Franco Mancini
Aggiornamento Critico
Franco Strazzullo
Nota su Raffaele D'Ambra e società pel Risanamento
Riproduzione integrale dell'opera di Raffaele D'Ambra, Napoli 1889
Nel 1989 la stampa ha ignorato il centenario di Napoli antica. Nessun dietrologo si è ricordato di questa notevole opera editoriale che si ricollega al risanamento di Napoli. Tutti presi, giornalisti, politici ed urbanisti, a discutere sul futuro di Napoli. Ecco perché ne scrivo io, di Raffaele D'Ambra, nel centenario della sua morte (1892), come socio dell'Accademia Pontaniana e per aderire all'invito dell'amico Franco Di Mauro. Non si tratta della << riscoperta >> o di un << rilancio >> di Napoli antica ma di una ristampa in memoria di Raffaele D'Ambra nel centenario della sua morte. Un libro capace di suscitare nei napoletani tante evocazioni mano a mano che, sfogliando le pagine, l'occhio si posa su monumenti, ambienti e itinerari perduti.
Dalla introduzione di Atanasio Mozzillo:
."Ed ora in alto il piccone! Abbattete! Cadano sotto le ruine i germi malefìci delle infermità e le nuove correnti d'aria e di luce che si agiteranno su di esse, siano apportatrici di prosperità e di salute". Così, alla presenza dei sovrani, il 15 giugno del 1889, Nicola Amore dà inizio ai lavori del risanamento; o meglio "sventramento", come auspicato da Agostino Depretis nei giorni del colera.
Ma c'è qualcuno che i colpi di piccone li sta a contare sgomento, qualcuno che in quei vicoli tanto deprecati dai "risanatori" si aggira incredulo per la rovina che se ne sta facendo e per i progetti che la vogliono ancora più estesa, fino a cancellare la memoria stessa di una città sigillata nella sua miseria, ma anche nel suo passato. Ed è, inutile dirlo, il nostro Raffaele d'Ambra, che con le sue dispense e le sue tavole, tenta il solo recupero ormai possibile di una Napoli che sta per scomparire insieme al secolo.
Anche lui è là, in quel giorno di festa, confuso tra la folla ad ascoltare il discorso di Nicola Amore; ma l'enfasi dello sventratore, la gonfia retorica dei giornalisti che esaltano l'avvenimento, lo muovono prima a fastidio, poi a rabbia. E a un cronista de "II Roma" che dà per scontato, in seguito alle iniziate demolizioni, l'avvento di un'era in cui "progresso materiale e progresso morale andranno di conserva", a questo gazzettiere e a quanti continuano a esaltare il "piccone demolitore del vecchio e la cazzuola costruttrice del nuovo", il "professore" obietta con amarezza che "forse il nuovo non sarà bello come il vecchio che si demolisce".
Edizione: ristampa anastatica