LIBROPrima edizione.Esemplare molto buono (qualche escoriazione perimetrale ai piatti, leggere fioriture passim, strappetto al margine interno del frontespizio lontano dal testo).«Questo libro è un’autopsia appassionata, minuziosa, diligentissima sul corpus vile delle classi proletarie milanesi» (Francesco Giarelli, introduzione al volume). -- Opera prima di Valera e insieme il suo capolavoro, Milano sconosciuta non è solo un romanzo, ma un vero e proprio “studio sociale” sulla Milano del tempo, ritratta nei suoi aspetti più desolanti e disperati. -- Emblematicamente dedicato a Jean Valjean, il celebre protagonista dei Miserabili di Hugo, il romanzo uscì per la prima volta a puntate tra il 26 marzo e il 30 settembre del 1878, sulla rivista socialista «La Plebe» di Enrico Bignami, firmato con lo pseudonimo «Caio». Una prosa tesissima, un impegno sociale evidente (il romanzo rientra nella cosiddetta “scapigliatura democratica”) e un intento politico assolutamente esplicito: «smascherare l’ipocrisia nella nascente immagine di “Milano capitale morale”, svelandone contraddizioni e responsabilità sociali, rivelare il prezzo pagato dalla “folla” per l’ascesa della futura metropoli, pronta ad ospitare di lì a qualche anno (1881) l’Esposizione Nazionale dell’Industria» (Ghirlanda, Milano sconosciuta di Paolo Valera, p. 3). -- Lo scandalo fu enorme e Valera verrà denunciato e condannato per “offesa al pudore” ed “eccitamento alla rivoluzione e all’odio fra le classi sociali”. Per nulla intimidito l’autore decise immediatamente di stampare l’opera in volume: la prima edizione, che qui presentiamo, sarà seguita da altre sei (l’ultima nel 1923, a soli tre anni dalla morte di Valera), tutte segnate da profonde revisioni e modifiche: «La comparazione tra gli otto testimoni consente di addentrarci in una vicenda ben lontana dalla semplice ristampa. Emerge infatti nitidamente il costante lavorio di Valera, fatto di soppressioni, di aggiunte e di modifiche che aggiornano il testo sia nella sua veste linguistica e stilistica sia nel suo bagaglio storico-sociale, tanto da porre un problema ecdotico notevole rispetto alla prospettiva di un’edizione critica, un problema che è innanzitutto di ordine teorico: l’edizione del 1878 e quella del 1923 sono due esemplari distinti, due diverse individualità testuali che rispondono a epoche e a esigenze diverse, eppure entrambe fedelmente ancorate – seppur con strategie ed esiti differenti – a quell’originario precetto: servire la “folla”, scandagliando il “vero”» (ivi, p. 1; e si vedano anche Masini, La Scapigliatura democratica. Carteggi di Arcangelo Ghisleri; Bani, Paolo Valera: ideologia e critica sociale nella Milano dei misteri urbani; Rosa, La protesta della Milano sconosciuta). -- L’edizione risulta di grande rarità, censita in soli tre esemplari nell’Opac Sbn.P.C. Masini, «Introduzione. Una generazione fra scapigliatura e positivismo», in «La Scapigliatura democratica. Carteggi di Arcangelo Ghisleri», 1875-1890, a cura di P.C. Masini, Milano, Feltrinelli, 1961, p. 13-30; L. Bani, «Paolo Valera: ideologia e critica sociale nella Milano dei misteri urbani», in «Transalpina», 25 (2022), pp. 101-118; E. M. Ghirlanda, «Milano sconosciuta di Paolo Valera: dal 1878 al 1923, dalla “vendetta del popolo” alle “passioni scolorate”, in «Natura Società Letteratura», Atti del XXII Congresso dell’ADI (Bologna, 13-15 settembre 2018), a c. di A. Campana e F. Giunta, Roma, Adi editore, 2020. Farinelli, «La scapigliatura», pp. 192-4; Mariani, «Storia della scapigliatura», pp. 622-5; G. Rosa, « La protesta della Milano sconosciuta », in Id., Il mito della capitale morale. Letteratura e pubblicistica a Milano fra Otto e Novecento, Milano, Edizioni di Comunità, 1982, p. 57-81