Detalles
Lugar de impresión
Dusseldorf
Autor
De Montholon Sémonville, Charles Tristan (Paris 1783-1852)
Editores
CHEZ LACMAN, IMP.-LIBRAIRE
Materia
storia, napoleone, napoleonica, apocrifi, supercheries, sant’Elena, isola d’elba
Descripción
Raccolta di due opere con piccole mancanze (occhietto della prima opera, breve prefazione di Comte e Dunoeyer nella seconda), discreta conservazione, qualche brunitura e un bifolio slegato ma presente nella seconda opera. Esemplare da studio.
Descripción
Legatura coeva in mezza pelle, in ottavo cm 20x13, pp XVI (mancano le prime due carte, che presumiamo bianche o con un occhietto giacché sono presenti frontespizio, esergo, DECLARATION e indice) 75 (1) segue legato insieme lo stralcio del terzo tomo (1817) del Censeur Eurpéen di Charles Comte e Charles Dunoyer che riporta il MANUSCRIT VENU DE SAINTE-HÈLÉNE D'UNE MANIÈRE INCONNUE con corposo seguito di note (pp. 11-192), il titolo di questo stralcio, ritagliato, è stato apposto come pecetta su un foglio di guardia iniziale. Raccolta con piccole mancanze (occhietto della prima opera, breve prefazione di Comte e Dunoeyer nella seconda), da studio. Due opuscoli di propaganda napoleonica entrambi apparsi per la prima volta a Londra, nel 1818 (M. de l'Ile d'Elbe) e 1817 (M. venu de Sainte-Hèléne). Primo nel volume è il manoscritto dall'Isola d'Elba, talvolta attribuito al generale Henri-Gatien Bertrand ma con tutta probabilità (Barbier III, 56f) opera di Charles Tristan de Montholon, generale napoleonico che seguì Bonaparte a Sant'Elena; l'opuscolo sostiene la legittimità dell'autorità di Napoleone contro i Borbone. Il secondo scritto, anch'esso apparso anonimo e attribuito a Betrand, a Benjamin Constant e altri, si presenta come raccolto dalla viva voce di Napoleone ed è opera del ginevrino Jacob-Frédéric Lullin de Châteauvieux (1772-1841); pubblicato a Londra nel 1817, fu ripreso dal periodico liberale Censeur Européen con note (lo stralcio del periodico è quello qui rilegato, senza il breve testo preposto nel Censeur) ottenendo la condanna da parte della censura parigina, che ne ordinò il ritiro. Barbier, Ouvrages anonymes III, 58f: «L'année même où cet ouvrage paraissait à Londres, il était reproduit à Paris dans le «Censeur européen», publié par MM. Comte et Danoyer, mais accompagné de nombreuses notes critiques. Ces notes prouvent combien leur auteur croyait à l'authenticité du «Manuscrit». Celte reproduction fut condamnée par arrêt de la Cour royale de Paris, el la des-traction en fut ordonnée.». Raccolta dunque un po' incerta e con piccole mancanze ma bella testimonianza dell'innumerevole pubblcistica e apologetica bonapartista del periodo.