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Libros antiguos y modernos

Alberti La Marmora Guglielmo

Magreb. Viaggio nell'Africa del Nord (frammento di diario) [estratto da 'Circoli. Rivista mensile di letteratura e di critica', anno V. num. 10 - 12] - [Raccolta di fotografie originali]

Società Editrice Novissima, 1936

400,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Detalles

Año de publicación
1936
Lugar de impresión
Roma
Autor
Alberti La Marmora Guglielmo
Editores
Società Editrice Novissima
Materia
Viaggi in Africa, Fotografia, Marocco
Sobrecubierta
No
Copia autógrafa
No
Impresión bajo demanda
No
Condiciones
Usado
Primera edición
No

Descripción

Raccolta di fotografie originali del viaggio in Marocco che Guglielmo Alberti compì nel 1931, costituente la copia privata dello scrittore. 26 fotografie originali con dicitura manoscritta in calce apposta dall'autore stesso, raffiguranti luoghi e persone del Marocco: un cantastorie a Meknès, Rabat, Salé, Marrakech e i suoi dintorni, i primi contrafforti della catena montuosa dell'Atlante, ragazzi e donne marocchine, un uomo in preghiera, l'alba sulle dune del deserto, etc. Le fotografie sono rilegate in un vol. In-8° (240x170mm) in t. tela beige (con un restauro al dorso). Esse sono precedute dal contributo a stampa dello stesso Alberti, Magreb. Viaggio nell'Africa del Nord (frammento di diario), constante di 13 pp., qui numerate 997-1009 in quanto estratte dalla rivista 'Circoli' (anno V, num. 10 - 12, inverno XIV, ossia 1936) e presentanti una paginazione continua rispetto ai numeri precedenti della stessa. Conservata la brossura originale della rivista. Guglielmo Alberti (Torino, 1900-Firenze, 1964), critico letterario e cinematografico, fu in gioventù sodale del suo coetaneo Piero Gobetti, alle cui riviste e alle cui edizioni partecipò fervidamente. Amico di intellettuali come Giacomo Debenedetti, Sergio Solmi, Norberto Bobbio, assistente alla regia di Mario Soldati e di Mario Camerini, collabratore del 'Baretti' e di 'Solaria', di 'Circoli' e, una volta esulato in Svizzera, del 'Dovere' di Bellinzona, allora diretto da Gianfranco Contini, nella maturità si convertì a un cattolicesimo fortemente compenetrato di istanze sociali.