LIBROPrima edizione, prima tiratura, uno degli “exemplaires de tête”.Ottimo esemplare con la copertina originale in brossura interamente conservata entro legatura di pregio (dorsi leggermente scoloriti e minime usure alle cerniere; minima incrinatura al contropiatto superiore del secondo volume), fresco e pulito all’interno, , a pieni margini (182 x 114 mm); come spesso avveniva, legato senza il catalogo editoriale in fine. Raro in queste condizioni.Celebre romanzo d’esordio di Flaubert, conforme alla prima tiratura, come testimoniato dagli errori riscontrati: p. [1], lettera a Sénard: «Senart» invece di «Senard» e «ni de votre dévouement» corretto in «et de votre dévouement» dalla tiratura successiva; pp. 50 e 67: manca la numerazione (alla p. 50 si vede una traccia di 0); p. 145, r. 23: «demanda-t-elle» per «se demanda-t-elle»; p. 290, r. 25: c’è una virgola dopo «abîme», poi tolta; p. 397: le due cifre del numero di fascicolo «10» sono disallineate; p. 475, r. 20: la parola «Théodore» è stampata male. È invece stampato correttamente «Puis» a p. 377, r. 21. Infine, il difetto tipografico a p. 221, r. 7, dove si legge «gracieus es» in luogo di «gracieuses», attesta che si tratta di uno degli «exemplaires de tête» (si veda Piclin, «L’Édition originale de Madame Bovary»). -- Dopo un lungo viaggio sul Nilo, dove pare avesse avuto l’ispirazione per il nome della protagonista, tornato nella natia Rouen Flaubert intraprese la stesura del romanzo. Il lavoro lo impegnò assiduamente per i cinque anni successivi, portandolo ad accumulare un’enorme quantità di materiale: «Les brouillons de “Madame Bovary” remplissent 1788 feuillets, sans compter les scénarios qui, à eux seuls, en tiennent 42, et le manuscrit définitif s'étend sur 490» (Pléiade, p. 309). Nel maggio 1856 Flaubert spedì finalmente il manoscritto a Parigi alla «Revue de Paris»: «Tu as enfoui ton roman sous un tas de choses bien faites, mais inutiles; on ne le voit pas assez: il s’agit de le dégager, c’est un travail facile» (Pléiade, 213), gli scrissero dalla redazione, anticipando i numerosi tagli. Nonostante Flaubert fosse molto contrariato, la prima puntata del romanzo uscì l’1 ottobre 1856. Già dal secondo numero l’editore Michel Lévy propose di comprare il romanzo: Flaubert inizialmente esitò, disgustato dal trattamento inflitto al testo per la pubblicazione in rivista, ma finì poi per accettare. Intanto si accese, violenta, la polemica contro l’opera, che condusse fino al celebre processo per oltraggio alla morale pubblica e religiosa: grazie anche all’abilità dell’avvocato Jules Sénard (a cui l’opera fu poi dedicata), Flaubert ne uscì con una piena assoluzione, e il romanzo trasse immensa pubblicità. Nell’aprile del 1857 «Madame Bovary» fu stampato finalmente in volume presso Lévy; andato presto esaurito, già a giugno ne fu approntata una seconda edizione per far fronte alle numerosissime richieste dei lettori.Talvart - Place, vol. VI, n. 1a (p. 1); Carteret, vol. I p. 263; En Français dans le texte, n. 277; Flaubert, Oeuvres (Gallimard 1958), vol. I, pp. 305-323; G.-R. Piclin, L’Édition originale de Madame Bovary, in «Les Amis de Flaubert», 1960, Bulletin n. 16 (online)